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L’OSPITE - ARNO ROSSINICrisi-United, colpa di Ronaldo? «Colpa dei dirigenti»

17.08.22 - 07:00
Ronaldo e lo United, Arno Rossini: «Agli allenamenti con il giubbotto antiproiettile»
Imago
Crisi-United, colpa di Ronaldo? «Colpa dei dirigenti»
Ronaldo e lo United, Arno Rossini: «Agli allenamenti con il giubbotto antiproiettile»
«Conte e Tuchel? Quando ti si chiude la vena…».
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MANCHESTER - C’è il Manchester (City) che vince sempre e c’è il Manchester (United) che non vince mai, c’è il bomber che segna sempre (3 gol in 2 partite per Rodrigo, del Leeds) e quello che non la mette mai (Cristiano Ronaldo è ancora a secco) e poi ci sono match spettacolari e grandi emozioni: signore e signori, ecco a voi la Premier League. Ah, c’è anche grande tensione: nel weekend, per esempio, Antonio Conte e Thomas Tuchel hanno bisticciato mica male. 

«Sono quasi arrivati allo scontro fisico - è intervenuto Arno Rossini - come i loro giocatori, sono stati protagonisti di una partita estremamente tirata».

Hanno recitato in favore dello spettacolo o hanno fatto sul serio?
«Mah, credo che un po’ di ruggine tra i due, qualche parola lasciata indietro, ci sia. Al giorno d’oggi la tensione è tanta e nei 90’ di partita si finisce, a volte, con lo sfogare tutta quella accumulata in settimana. Alla fine comunque, vedrete, uscirà un bel comunicato e si abbracceranno. Si chiuderà così».

Il comportamento tenuto da due professionisti è deprecabile. I tifosi però hanno gradito…
«Quando ti si chiude la vena una reazione un po’ sopra le righe può anche esserci; l’importante è però che questa si fermi al rettangolo verde. Sugli spalti ma anche a casa, in ogni caso, si sono entusiasmati per la scenetta messa in piedi da Conte e Tuchel: i due allenatori hanno regalato agli appassionati qualche emozione in più. D’altronde non è molto diverso nell’hockey: ogni tanto capita che due giocatori si azzuffino. Basta che finisca lì». 

Oltre che per qualche baruffa, questo primissimo scorcio di Premier ha sorpreso anche perché ha mostrato un Manchester United in grossa difficoltà.
«I Red Devils hanno incassato sei gol nelle prime due partite, entrambe perse. Incredibile».

Magari non sono partiti per vincere; all’Old Trafford però, ne siamo sicuri, pensavano almeno di essere competitivi.
«Mi spiace ripetermi, ma tutto ciò è figlio dell’incertezza palesata dalla dirigenza in merito alla questione-Ronaldo. È da settimane che il portoghese dice di volersene andare, di voler giocare la Champions League. E poi, lascia lo stadio prima della fine delle partite, in campo non partecipa alla manovra… Tutto ciò, credetemi, a livello ambientale si sente eccome. Le sue parole e i suoi comportamenti hanno avvelenato lo spogliatoio. Hanno frenato la crescita del gruppo. Allo United è come se si stessero muovendo con una zavorra, con uno zaino da 10 kg sulle spalle. Ma in fondo CR7 non ha colpe: sono i dirigenti che, per tutelare club e squadra, dovrebbero imporsi».

Vendendolo? Mica semplice.
«No, mettendolo con le spalle al muro. “Te ne vuoi andare? Bene. Fino a che non mi porti una società disposta a rilevare il tuo contratto rimani però fuori rosa. Piuttosto che pagarti e vederti rovinarmi la squadra, preferisco pagarti e tenerti lontano da tutti quanti. Devi fare il Mondiale? Non è un problema mio”. Avrebbero dovuto fare così. Invece stanno cincischiando, speculando, e così hanno messo in difficoltà mister Ten Hag e giocatori. Immagino che bell’ambientino agli allenamenti. Da giubbotto antiproiettile…».

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