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ATLETICABiles, Bolt, leggende e medaglie: «Rio è indimenticabile, a Tokyo dovrò esserci»

17.11.16 - 07:01
Ajla Del Ponte, sprinter ticinese, ci ha parlato di presente, futuro e della "magia" Olimpica: «Venerdì partiamo per un Camp in Sudafrica. I Giochi? Sono un sogno per ogni atleta»
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Biles, Bolt, leggende e medaglie: «Rio è indimenticabile, a Tokyo dovrò esserci»
Ajla Del Ponte, sprinter ticinese, ci ha parlato di presente, futuro e della "magia" Olimpica: «Venerdì partiamo per un Camp in Sudafrica. I Giochi? Sono un sogno per ogni atleta»
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LOSONE - Per Ajla Del Ponte, quello che volge al termine, è stato un anno intenso e semplicemente straordinario. Tanti impegni, tantissime soddisfazioni, le brillanti prestazioni agli europei di Amsterdam e le indimenticabili Olimpiadi di Rio. Un valzer di emozioni vissuto a mille all’ora, un susseguirsi di impegni dispendioso per la 20enne di Losone che oltre ai suoi “sprint brucianti” ha portato avanti anche gli studi in Lettere all’Università di Losanna. Dopo tante fatiche, l’atleta ticinese avrà ricaricato le batterie?

«Fortunatamente sì - spiega sorridente Ajla Del Ponte - Dopo i tanti impegni abbiamo avuto un mese di pausa durante il quale non ho visto la pista e “accantonato” per un po’ le scarpe da corsa, mi sono riposata per bene. Ora ho già iniziato la preparazione invernale con tutte le energie possibili e la positività che i Giochi e gli Europei mi hanno dato nel corso dell’anno. Adesso cerco di continuare in questa direzione e cavalcare la cresta dell’onda, sperando che tutta questa positività dia i suoi frutti. A proposito di allenamenti venerdì andiamo in Sudafrica per un Camp di due settimane, ci farà bene “scappare” un po’ al caldo».

Preparazione iniziata in vista di un 2017 scoppiettante. «Partiremo con le gare “al coperto”, poi a marzo ci saranno gli Europei Indoor a Belgrado. Dopodiché, un obiettivo un po’ più lontano, saranno i Campionati Europei U23 in Polonia, in programma a metà luglio, dove mirerò a una medaglia con la staffetta 4x100 e a una finale individuale. Nel calendario, con un pennarello rosso, è poi segnato anche l’appuntamento con i Mondiali di Londra in programma in agosto, dove punto alla finale con la staffetta 4x100».

Proprio con quella staffetta che ti ha portato fino in Brasile: un’esperienza che cambia la vita. «Esatto. Ti lascia un segno dentro. Campioni, fuoriclasse che vincevano medaglie: ero lì quando tutto accadeva e ho parlato con i protagonisti. È un sogno per ogni atleta, riuscire a realizzarlo lascia anche increduli».

Il villaggio Olimpico è un “mondo” fantastico, a sé. «Il villaggio è davvero enorme, per fare il giro correndo ci vogliono 15-20 minuti»… e detto dalla sprinter ticinese… «In mensa poi si ritrovavano tutti gli atleti, ho incontrato recordman, fenomeni che si ammiravo fin da piccola come Usain Bolt, Yohan Blake o la squadra statunitense di attrezzistica, ma anche molti altri. Anche in questi momenti ci si rende conto di quanto le Olimpiadi siano magiche per tutti gli sport».

Qual è stato l’incontro più particolare? «Quello con Simone Biles, capace di conquistare a Rio qualcosa come 4 medaglie d’oro e un bronzo. Era accanto a me, è una ragazza entrata nella leggenda».

La Svizzera ha conquistato 7 medaglie: tutte davvero speciali. «Certamente. A casa-Svizzera sono andata per esempio a festeggiare la medaglia d’oro del canottaggio (4 senza pesi leggeri di Gyr, Niepmann, Tramèr e Schürch, ndr), ho ricordi bellissimi di quando abbiamo seguito la gara. Poi la vittoria stupenda di Cancellara e le altre… le ho vissute tutte alla grande».

A proposito di Olimpiadi ora si guarda già a Tokyo 2020. «Si procederà passo dopo passo, ma chiaramente voglio esserci! Vorrò esserci con la staffetta e individualmente. Per riuscire a qualificarmi anche a livello individuale (100 e 200m, ndr) però devo gettare le basi fin da ora».

Dopo i “colori” di Rio e i balli del Maracanà dove si sono aperti e chiusi in un gran carnevale i giochi brasiliani, in Giappone tra 4 anni si scoprirà una nuova realtà. «Quando nella cerimonia di chiusura ho visto il video di presentazione di Tokyo 2020, con il premier giapponese Abe vestito da Super Mario, mi sono detta che dovrò esserci! Sarà unico, un’organizzazione spettacolare e “fuori di testa”».

La brillante stagione di Ajla gli è valsa anche l’onorificenza di “Sportivo Ticinese dell’anno”, premio ritirato lo scorso 7 novembre al Palazzo dei Congressi di Lugano. «È stato un onore perché c’erano tanti altri atleti meritevoli», ha commentato Ajla che, oltre alla “sua” Atletica, si interessa anche di diversi altri sport. «Certo. Hockeisticamente sono una tifosa dell’Ambrì come tutta la mia famiglia, all’ultimo derby alla Valascia ho anche “effettuato” l’ingaggio d’inizio. Poi mi piace “curiosare” e seguire anche lo sci, la ginnastica artistica e altro: da sportiva è bello seguire altri atleti di cui ho la massima stima», ha concluso la 20enne ticinese.

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