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Zanatta il favorito per Lugano

Colui che ha vinto l'ultimo titolo bianconero è in queste ore di sicuro in pole position come successore al dimissionario Barry Smith, la dirigenza vuole dare una svolta nello spogliatoio
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Zanatta il favorito per Lugano
Colui che ha vinto l'ultimo titolo bianconero è in queste ore di sicuro in pole position come successore al dimissionario Barry Smith, la dirigenza vuole dare una svolta nello spogliatoio
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LUGANO - Dopo le diverse delusioni, con una squadra difficile da gestire e un campionato dove tutte o quasi hanno qualcosa da dire, la dirigenza bianconera ha deciso di puntare, per la successione al dimissionario Barry Smith, su un vero cono...

LUGANO - Dopo le diverse delusioni, con una squadra difficile da gestire e un campionato dove tutte o quasi hanno qualcosa da dire, la dirigenza bianconera ha deciso di puntare, per la successione al dimissionario Barry Smith, su un vero conoscitore dell'hockey svizzero, un uomo d'esperienza e vicino alla realtà luganese.

Ivano Zanatta sembra essere non solo il candidato ideale, ma la possibile scelta di Vicky Mantegazza, stanca e decisa a cambiare una volta per tutte la realtà di quello spogliatoio bianconero, sempre più chiacchierato fra senatori e prime donne, che ha fatto scappare, solo da ultimo, il tecnico statunitense.

Certo anche l'ex Serge Pelletier può rimanere un'alternativa valida, meno Larry Huras, ma colui che ha vinto l'ultimo titolo nazionale dell'HC Lugano è in queste ore di sicuro in pole position. Sul sito della società bianconera, per la stagione 2005/2006, è questo che si legge: "(...) I nuovi condottieri Kreis (un'icona dell'hockey tedesco, head-coach in stagione al partnerteam Coira) e Ivano Zanatta ridistribuiscono le responsabilità, chiedono cervello, cuore e coglioni. E con l'arma dei poveri, l'umiltà, il gruppo, ormai senza più alibi, si compatta. Il gol rocambolesco di Vauclair alla Valascia è un segno del destino. Lo spogliatoio diventa granitico. Impermeabile ad ogni tentativo di destabilizzazione. Ogni giocatore è consapevole che solo immolandosi alla causa, il miracolo potrà avvenire. (...) A trionfare è la squadra, la sua unità d'intenti cementata nelle difficoltà. (...)".

 

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