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«Il 13 gennaio 2072 morirò»

MUSICA«Il 13 gennaio 2072 morirò»

17.01.23 - 06:30
Kety Fusco ha presentato il suo nuovo singolo "2072", prima anticipazione di quello che sarà l'album "The Harp, Chapter I"
SHARON RITOSSA
«Il 13 gennaio 2072 morirò»
Kety Fusco ha presentato il suo nuovo singolo "2072", prima anticipazione di quello che sarà l'album "The Harp, Chapter I"

SAN BERNARDINO - «Il 13 gennaio 2072 morirò: questo video è un ricordo di ciò che è stato». Con queste parole Kety Fusco introduce "2072", il suo nuovo singolo pubblicato con Floating Notes Records e primo assaggio di "The Harp, Chapter I", l'album che sarà pubblicato il prossimo 3 marzo e che sarà presentato in una delle sale da concerti più prestigiose del mondo: la Royal Albert Hall di Londra.

Nel tempo che la separa da quello che sarà il momento conclusivo della sua esistenza, l'arpista afferma: «La mia melodia mi accompagnerà nel mio passaggio, ricordandomi che il mondo era bello prima del mio arrivo. Non amavo il mondo in cui vivevo ed è per questo che non mi ha permesso di restare più a lungo. Le foreste precedono le civiltà, i deserti le seguono... Non è una frase mia, ma mi piace».

Il brano è stato composto a partire da una sintesi granulare del suono dell'arpa elettrica di Kety registrata dal vivo, combinata con bordoni ottenuti con un massaggiatore pulsante sulla cassa armonica dell'arpa classica a 47 corde. A tutto ciò si aggiungono reminiscenze vocali emesse da Kety con urla graffianti, sempre all'interno della cassa armonica dello strumento. Tutti i suoni, spiega ancora Kety, sono prodotti da un'arpa di legno di 80 chili, da un'arpa elettrica al carbonio e da manipolazioni elettroniche dal vivo. L'effetto della composizione? Altamente cinematografico e in grado di offrire sensazioni di ricerca, d'inquietudine. Un'esplorazione nel tempo e nello spazio. Nel videoclip - che sarà disponibile su YouTube dalla mezzanotte di giovedì 19 gennaio - la musicista suona lo strumento in una foresta, nella quale lo spettatore giunge dopo aver attraversato un misterioso edificio e aver volato su scenari naturali vergini.

"2072" è un ulteriore passo nel percorso di ridefinizione dei canoni dell'arpa e del suo, se possiamo definirlo così, "svecchiamento". L'incontro tra Kety e lo strumento è avvenuto quando lei aveva sei anni «e da allora non si sono mai lasciati». Dopo aver studiato e perfezionato la sua conoscenza dell'arpa classica, la 27enne ha avviato il suo personale processo di destrutturazione e di esplorazione dei suoni non tradizionali. Ecco che oggetti non consueti - cera, pietre, scotch, forcine per capelli - hanno fatto la loro comparsa in sala di registrazione. Kety ricorda che l'arpa classica nasce nel VII secolo, «quando l'aria era diversa, i gusti e le esperienze non avevano nulla a che fare con il mondo di oggi e a tutt'oggi non riesco a pensare che ci sia una evoluzione». "The Harp, Chapter I" sarà la testimonianza di questo percorso di ricerca.

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