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AL CINEMA

“Ariaferma” è la cosa più bella che vedrete al cinema quest'anno

Anche se è un film del 2021 e arriva nelle sale ticinesi questa settimana, racconta una storia carceraria surreale e straziante
“Ariaferma” è la cosa più bella che vedrete al cinema quest'anno
Noha Films
“Ariaferma” è la cosa più bella che vedrete al cinema quest'anno
Anche se è un film del 2021 e arriva nelle sale ticinesi questa settimana, racconta una storia carceraria surreale e straziante
LUGANO - Nel bel mezzo nel nulla in un imprecisato angolo del Suditalia (probabilmente in Campania), fra le bianche rocce, si erge il carcere di massima sicurezza di Mortara. Una struttura fatiscente il cui piano di dimessa viene messo in crisi all'i...

LUGANO - Nel bel mezzo nel nulla in un imprecisato angolo del Suditalia (probabilmente in Campania), fra le bianche rocce, si erge il carcere di massima sicurezza di Mortara. Una struttura fatiscente il cui piano di dimessa viene messo in crisi all'improvviso dai soliti inevitabili problemi burocratici.

Finisce così che una manciata di guardie, comandata dal colonnello Gargiulo (Toni Servillo) si trovano costrette a vegliare, per un periodo di tempo indeterminato, su di una dozzina di prigionieri. Fra questi c'è anche il boss camorrista Don Carmine Lagioia (Silvio Orlando) che diventa rapidamente un punto di riferimento fra i due detenuti.

Inizia così un silenzioso, ma costante, braccio di ferro fra le due parti – i carcerati e i carcerieri – i cui ruoli, nella precarietà della situazione, iniziano a confondersi. Ago che sgonfierà la tensione dell'attesa di quel «qualcosa» che si teme possa succedere, la figura del giovane carcerato Fantaccini – tribolato dalle sue colpe e dal destino incerto – che riporterà al centro di tutto la questione dell'umanità.

È questo “Ariaferma”, di Leonardo di Costanzo uscito nel 2021 (e strapremiato ai David di Donatello, e non solo) che arriva proprio questa settimana nei cinema ticinesi. Una pellicola girata (benissimo) per sottrazione e con una forte componente surreale (Buzzati viene istantaneamente alla memoria, ma anche Sciascia) e teatrale.

Notevole anche la “sfida” d'attore, fra i due opposti in rotta di collisione: il capo delle guardie Servillo e dei ladri, Orlando. Visti i suoi ritmi narrativi e le tematiche rarefatte non è certo un film per tutti ma resta un'opera da incorniciare e di sicuro una delle cose migliori che potrete vedere in sala quest'anno.

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