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Quegli "Appunti partigiani" tornati attuali: «Non esistono guerre di serie A e serie B»

BELLINZONAQuegli "Appunti partigiani" tornati attuali: «Non esistono guerre di serie A e serie B»

10.06.22 - 06:00
Festival Park propone, per domenica 12 giugno, la straordinaria accoppiata Modena City Ramblers - The Vad Vuc
MODENA CITY RAMBLERS
Modena City Ramblers e The Vad Vuc in concerto a Festival Park domenica 12 giugno.
Modena City Ramblers e The Vad Vuc in concerto a Festival Park domenica 12 giugno.
Quegli "Appunti partigiani" tornati attuali: «Non esistono guerre di serie A e serie B»
Festival Park propone, per domenica 12 giugno, la straordinaria accoppiata Modena City Ramblers - The Vad Vuc

BELLINZONA - Dici combat folk e pensi, inevitabilmente, ai Modena City Ramblers. Lo storico gruppo emiliano sarà protagonista della serata di domenica 12 giugno a Festival Park a Bellinzona, in una serata all'insegna dell'impegno e del divertimento che vedrà sul palco anche The Vad Vuc. In previsione della data bellinzonese abbiamo fatto due chiacchiere con Francesco "Fry" Moneti, il violinista della band.

Il tour con il quale arrivate a Bellinzona è quello per i 15 anni di "Appunti partigiani", che proponete con due anni di ritardo a causa della pandemia. I brani di quel disco, ironia della sorte, sono tornati quanto mai attuali...
«Accidenti, ci pensavamo giorni fa: un disco che parla degli orrori e delle tragedie della guerra è assolutamente in tema con le notizie che rimbalzano ogni giorno sui media. È un tour, ahinoi, ben focalizzato sul presente periodo: vorremmo tanto che non fosse così, ma solo che si parlasse della guerra come qualcosa distante anni luce».

Sembra incredibile parlare di guerra, nel 2022...
«Ci sono sempre state, è inutile nasconderselo. Per un fatto di chilometraggio e di tratti somatici simili ai nostri, probabilmente, questa guerra ci colpisce di più. Anche se è terribile da dire. Il mantra che ripetiamo dal palco è: "Non esistono guerre di serie A e serie B"».

In "Notte di San Severo" cantate: «Noi, saremo soli / A portare la croce e la storia / Noi, saremo soli / Contro uomini senza memoria». La mancanza di memoria porta alla guerra?
«È sicuramente una concausa, insieme ai vari interessi geopolitici ed economici. Credo che tu abbia centrato il punto: la mancanza di memoria è qualcosa che combattiamo, come gruppo. A scuola la resistenza non era un argomento su cui fondare la lezione, quando ho fatto io la scuola molti anni fa. Ed è una cosa molto grave: dagli sbagli si dovrebbe imparare».

Preservare la memoria è importante quanto coltivare l'utopia che, come diceva Galeano, «è là nell'orizzonte» e serve a far sì che «io non smetta mai di camminare»?
«Esatto. Sul concetto di utopia ci abbiamo fatto un disco, "Terra e libertà" del 1997, dopo aver conosciuto scrittori come Paco Ignacio Taibo II e Luis Sepúlveda. "Non si può vivere senza utopia" era il nostro slogan di allora. Anche in campo musicale è fondamentale. Bisogna solo stare attenti a non farsi travolgere dall'utopia, ma il pensiero di creare un mondo migliore - per noi e i nostri figli o nipoti - è ciò che dovrebbe spingere un uomo».

Quale mix tra impegno e divertimento garantite in questi concerti?
«Ci siamo detti, prima di cominciare: "Appunti partigiani" è indubbiamente un album importante, molto serio, ma non dimentichiamo che è l'anno della riapertura. Insieme ai momenti salienti del disco alterniamo brani che racchiudono in sé la gioia di vivere. È il momento di riappropriarci della vita, di alcuni spazi, della gioia. Un concerto in cui ci si emoziona ma si balla, si ride e si fa festa. Poco ma sicuro».

Non è la vostra prima volta in Ticino e non è la prima volta "a braccetto" con The Vad Vuc: che rapporto vi lega?
«Un rapporto di stima e amicizia, nonostante non ci sia una grandissima frequentazione per ragioni geografiche. È una band vera, ruspante. Ricordo benissimo gli altri concerti insieme (mai in Italia, purtroppo). Uno a Bellinzona, una decina di anni fa, fu veramente incendiario! L'ultima volta che ci siamo visti fu in occasione del nostro ultimo tour teatrale, nel 2019: Cerno e Fabietto (due membri della band, ndr) vennero a sentirci a Milano, una manciata di settimane prima della chiusura del mondo (causa Covid-19, ndr). Avere il seguito che hanno loro, senza apparire come noi negli orari in prime time, è segno che qualcosa di buono l'hai fatto».

So che anche Cerno è gasatissimo per il concerto di domenica...
«Ti dico solo questo: c'è un nostro fan ligure che ha due band preferite: i Modena City Ramblers e The Vad Vuc. Si è organizzato per la trasferta a Bellinzona, con la sua compagna, per vedere quello che a suo dire è un piccolo evento, con il ricongiungimento sul palco dei due gruppi».

Cerno invita il pubblico ticinese - Modena City Ramblers, domenica, ma anche The Vad Vuc. Beniamini di casa che costituiscono l'accoppiata perfetta con la band emiliana. Per l'occasione abbiamo chiesto a Cerno, il frontman della band, di lanciare un messaggio ai fan ticinesi. Lo trovate nel video allegato.

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