Moko presenta il suo “Quasi”: «Fra gli alti e i bassi, preferisco i bassi»

Il rapper rancatese ci parla del suo disco solista fuori dalla Big Bang Family: «Un album che è come un manga»
Il rapper rancatese ci parla del suo disco solista fuori dalla Big Bang Family: «Un album che è come un manga»
MENDRISIO - In una scena musicale momò un po' sonnacchiosa e scostante (c'entra anche il Covid, ma non solo) una delle certezze creative che – con gli anni – restano è legata a quel ramo ideale che da Mendrisio, da Capolago lambendo il San Salvatore, conduce fino a Stabio.
Fra rocker, cantautori e rapper, l'asse di cui sopra è sempre in grado di sorprendere per voglia di dire e raccontarsi. Proprio da lì viene Michele Larghi aka Moko, una delle anime della posse Big Bang Family e che esce in questi giorni con il suo disco solista “Quasi”.
«Avevo voglia di sperimentare sia per quanto riguarda la scrittura sia per le collaborazioni», spiega il rancatese. Fra feat. e produzioni uno spazio per i “vecchi” compagni di crew comunque c'è: «Mi accompagnano all'inizio, per poi lasciare che il discorso si apra», conferma. Fra i vari nomi dei guest da citare Jamex (dai Riva Massive), l'americano Eyeznpowa («è davvero fortissimo) e la francese Blackbird («la sua voce mi ha stregato»).
Fra le produzioni, Stex, Michel e il collega Costa (accompagnato dal basso di un altro attivissimo stabiese, Vaniggio). Un disco, che non a caso, ha tante facce quanti sono gli umori che finisce per affrontare: «Mi sono spesso sentito come l'astronauta che c'è sulla copertina, che galleggia fra alti e bassi. A ispirarmi sono stati soprattutto i bassi», continua Moko, «forse perché nella vita ho imparato più da questi ultimi... Diciamo che questo disco è un po' come un manga dove, quando salta fuori un nemico più forte non è detto che l'eroe riesca a sconfiggerlo, anzi... Se c'è da essere spietati con i protagonisti e con chi legge/ascolta, io di certo scrupoli non me ne faccio».






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