L'ex moglie Sylvie Vartan si dice convinta che l'attore e cantante non sarebbe mai stato capace di «rinnegare il proprio sangue e la propria storia»
PARIGI - Offensiva mediatica di Sylvie Vartan, ex moglie di Johnny Hallyday, che si dice convinta che l'attore e cantante non sarebbe mai stato capace di «rinnegare il proprio sangue e la propria storia» diseredando «in piena coscienza» i suoi primi due figli.
«Ho molta difficoltà a credere - ha detto la cantante in una serie di interviste - che l'uomo che ho conosciuto, amato follemente, e che conosco benissimo abbia potuto diseredare negando il diritto morale (sulle sue opere, ndr) ai suoi figli». «È inimmaginabile la violenza di un padre che rinnega - ha continuato - non credo che Johnny possa essere stato capace di questo». "«l Johnny che ho amato era generoso e sensibile», ha aggiunto, «non posso pensare neppure per un secondo che abbia deciso in piena coscienza di diseredare» i suoi due figli più grandi
Due mesi dopo la morte della star, i due figli più grandi, David e Laura, hanno avviato procedimenti giudiziari per far annullare il testamento del padre, redatto negli Stati Uniti, che vede unica beneficiaria la vedova, Laeticia.