Robot al posto dei camerieri: che flop
Gli automi che servono ai tavoli hanno portato già alla chiusura di due ristoranti in Cina
PECHINO - In un certo senso è una buona notizia: nonostante racconti di un flop. Fra tanti annunci che destano preoccupazione e allarmismo, legati a un futuro in cui le macchine prenderanno il posto dell'uomo e il suo stipendio, e davanti a Migros che si lascia lusingare dall'idea di impiegare al più presto robot invece dei commessi, sapere che in Oriente hanno fallito apre prospettive nuove: e rincuora chi, già fin d'ora, temeva per la propria situazione occupazionale.
Da qualche mese servivano ai tavoli per una catena di ristorazione di Gungzhou, Cina: che ora è però prossima a ripensarci. L'impiego di automi ha infatti portato già alla chiusura di un paio di ristoranti, nonché alla dismissione di tutti gli assistenti Android: costati parecchio denaro. Cinquantamila yuan, circa 7400 franchi, il prezzo di una macchina: un grosso investimento dal quale la società pensava di rientrare in fretta grazie al risparmio dei salari che avrebbe dovuto altrimenti pagare a camerieri in carne ossa.
Non fosse che i robot si sono rivelati del tutto incompetenti: incapaci di servire la zuppa senza che traboccasse dalla ciotola, impossibilitati per ragioni tecniche a prendere ordinazioni o versare l'acqua.
Per non fare la stessa fine degli altri due, un terzo ristorante sarebbe pronto a rinunciare. Un'attrattiva per i turisti, ha raccontato il titolare dopo qualche settimana di esperimenti, ma economicamente molto onerosa: perché, fra l'altro, non era in grado di ridurre il contributo umano e i relativi costi.
