Anticorruzione, scintille tra Berlino e Kiev

Il ministro degli esteri tedesco avverte: «Limitare l'indipendenza delle autorità anticorruzione? Un fardello sulla strada verso l'Ue»
BRUXELLES / KIEV - «Limitare l'indipendenza dell'autorità anticorruzione ucraina è un peso sul percorso dell'Ucraina verso l'UE», scrive sulla rete sociale X il ministro degli esteri tedesco Johann Wadephul, che ha poi sottolineato come si aspetti che «l'Ucraina continui con coerenza la lotta alla corruzione».
Secondo quanto riporta poi il quotidiano britannico The Guardian, la firma da parte del presidente Volodymyr Zelensky di un disegno di legge che revoca l'autonomia di due agenzie anticorruzione ha messo il capo dello stato in rotta di collisione con gli attivisti della società civile e alcuni veterani ucraini e rischia di provocare sgomento tra i partner europei dell'Ucraina, non solo in Germania.
Il disegno di legge approvato dal parlamento ucraino, la Verkhovna Rada, di fatto indebolisce l'ufficio nazionale anticorruzione, noto come Nabu, e la procura speciale anticorruzione. Conferisce ampi nuovi poteri al procuratore generale ucraino e rende più facile per il governo controllare quali casi vengono perseguiti. I critici affermano che la legge consente interferenze politiche e rappresenta un grave passo indietro nella lotta alla corruzione.
Nel suo discorso video serale, diffuso dopo la mezzanotte, Zelenskyy ha affermato di aver parlato con il capo di Nabu, Semen Kryvonos, e con altri procuratori di alto rango. Gli organismi anticorruzione, ha detto Zelenskyy, continueranno a funzionare «ma senza alcuna influenza russa. Tutto deve essere ripulito». «Ci deve essere più giustizia», ha detto. «È anche importante che il procuratore generale si impegni a garantire che chi infrange la legge sia realmente ritenuto responsabile. Questo è ciò di cui l'Ucraina ha veramente bisogno».
Subito prima circa 1500 manifestanti si erano radunati vicino al complesso dell'amministrazione presidenziale di Zelenskyy. Hanno gridato slogan fuori dalla sua finestra e hanno sventolato striscioni contrari al disegno di legge. Ci sono state proteste in altre grandi città, tra cui Dnipro, Leopoli e Odessa.




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