«Un ricatto inaccettabile per chi, come noi, ha combattuto il Terzo Reich»

Toni molto accesi oggi al Parlamento europeo, dove si rinnova lo scontro sulla sovranità fra Ue e Polonia
BRUXELLES - Non si è risparmiato oggi davanti al Parlamento europeo il premier polacco Mateusz Morawiecki, sul tavolo una disputa aperta da diverso tempo sulla sovranità dell'Unione Europea nei confronti del suo Paese.
Al momento, la situazione fra UE e Polonia è parecchio tesa per una questione d'incompatibilità fra la costituzione polacca e le leggi europee.
Si tratta di una diatriba che impegna Bruxelles e Varsavia da almeno 5 anni a questa parte e che si è recentemente esacerbata, con la svolta fortemente conservatrice nei confronti delle persone Lgbtqi+ e il bando all'aborto. Sul piatto, al momento, ci sono diversi miliardi di possibili sanzioni (fra recovery fund pandemico e fondi europei).
Per Morawiecki quello dell'UE «è un ricatto, inaccettabile per un paese che ha combattuto contro il Terzo Reich ed è sopravvissuto al bolscevismo», ha chiosato con estremo vigore il primo ministro «siamo di fronte a una rivoluzione strisciante».
Malgrado i toni, la possibile “Polexit” - come viene chiamata da molti - non sarebbe nei piani di Varsavia: «Sono bugie, la Polonia è in Ue, dove deve restare».




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