Facebook controllerà se i propri algoritmi sono razzisti

Il social network ha una lunga storia di accuse di discriminazioni nei propri sistemi
BOSTON - Facebook sta istituendo un team internazionale per verificare se gli algoritmi che regolano il social network e Instagram sono viziati da pregiudizi razziali. In particolare saranno analizzati i metodi di apprendimento automatico (machine learning) che gestiscono ad esempio le inserzioni pubblicitarie.
Il social, spiega la rivista del Massachusetts Institute of Technology (Mit), ha una lunga storia di accuse di discriminazioni nei propri sistemi.
Uno studio pubblicato lo scorso anno ad esempio ha verificato che i post che pubblicizzano lavori di segreteria sono mostrati maggiormente alle donne, mentre quelli per lavori nel campo delle pulizie o come autisti sono indirizzati in maggioranza verso minoranze etniche.
Recentemente diversi gruppi per i diritti civili hanno invitato al boicottaggio del social, che ha portato molte grandi aziende, da Coca Cola alla Disney, a sospendere le proprie campagne pubblicitarie.
Il problema, spiega la rivista, è però di difficile soluzione, perché i pregiudizi sono insiti nei database che vengono usati per "addestrare" gli algoritmi. «Modificare questi dati è un argomento controverso. Inoltre questo è solo uno dei problemi dei social, e Facebook dovrebbe elaborare una strategia anche contro la presenza di gruppi suprematisti o negazionisti dell'Olocausto».




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!