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Spari alla Brown University: due morti e nove feriti. L'assalitore è in fuga

Le autorità hanno diffuso il video del sospetto, totalmente vestito di nero. 400 uomini sono alla sua ricerca
Spari alla Brown University: due morti e nove feriti. L'assalitore è in fuga
POLIZIA DI PROVIDENCE
Il video del sospetto diffuso dalla polizia.
Fonte Ats Ans
Spari alla Brown University: due morti e nove feriti. L'assalitore è in fuga
Le autorità hanno diffuso il video del sospetto, totalmente vestito di nero. 400 uomini sono alla sua ricerca

PROVIDENCE - Torna l'incubo delle sparatorie di massa nelle università degli Stati Uniti: un ignoto assalitore ha aperto il fuoco all'interno del campus della Brown University, prestigiosa università privata a Providence, nel Rhode Island. Il bilancio è di due studenti uccisi e di altri nove feriti, ha riferito la presidente dell'ateneo, Christina Paxton. Otto delle persone ricoverate in ospedale sarebbero in condizioni critiche.

La sparatoria è avvenuta in una classe al primo piano dell'edificio Barus & Holley, una struttura di sette piani che ospita la Facoltà di Ingegneria e il Dipartimento di Fisica: lo ha detto la polizia in una conferenza stampa. L'edificio comprende 117 laboratori, 150 uffici, 15 aule e 29 sale riunioni. Sabato era il secondo giorno degli esami finali del semestre autunnale e quindi c'era un certo affollamento prima del ritorno a casa per le festività.

I primi colpi sono stati uditi a metà pomeriggio e hanno seminato il panico tra gli studenti. L'ateneo ha diramato immediatamente una allerta invitando a chiudere a chiave le porte, a silenziare i telefoni e a rimanere nascosti fino ad nuovo aggiornamento. L'area del campus della Brown University, che si trova in mezzo alla città di Providence, è rimasta in lockdown per svariate ore dalla sparatoria.

La persona che ha aperto il fuoco, vestita integralmente di nero, non è stata identificata ed è in fuga. Le autorità hanno consigliato alla popolazione di restare al riparo e di evitare la zona mentre continua la caccia al sospetto. «Non abbiamo motivo di credere che ci siano ulteriori minacce legate alla sparatoria alla Brown University» ha poi dichiarato il sindaco di Providence, Brett Smiley, in una conferenza stampa.

Il video del sospetto - Le autorità hanno diffuso un breve video del sospetto mentre lascia l'edificio camminando verso Hope Street e hanno chiesto la collaborazione di chi ha informazioni utili a identificarlo. Il volto del sospettato, inquadrato solo di spalle, non è visibile nel video e, secondo quanto riferito dai testimoni, potrebbe aver indossato una maschera mimetica grigia, ha dichiarato il vice capo della polizia di Providence, Timothy O'Hara. Al momento ci sono 400 uomini delle forze dell'ordine in campo per le ricerche.

Recuperati i bossoli - Gli investigatori hanno recuperato i bossoli, che saranno utilizzati come prove: lo ha dichiarato il sindaco Smiley durante la conferenza stampa. «Sì, si tratta di bossoli, ma non rilasceremo alcuna informazione specifica su questo tipo di prova», ha affermato Smiley rispondendo alla domanda di un giornalista in merito alle indagini.

Trump e il post sbagliato - L'ateneo, nel primo avviso, aveva annunciato l'arresto di un sospetto, smentito poco dopo perché si trattava di una persona estranea alla vicenda. L'informazione ha però tratto in inganno il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che sul social Truth si era precipitato a divulgare la notizia dell'arresto, salvo poi correggersi. Dal presidente sono arrivate poche parole di circostanza («che cosa terribile») e l'invito a pregare, ma nessun commento sull'epidemia delle armi da fuoco che miete numerose vittime in America. Nel frattempo gli studenti, ancora barricati in lockdown per la sparatoria, rassicuravano i loro cari al telefono e fornivano le loro testimonianze in diretta ai network Usa, tra paura e dolore per la tragedia.

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