Morte la bimba e la mamma ferite nell'attentato di Monaco

La piccola di due anni e la donna di 37 non ce l'hanno fatta
MONACO - Non ce l'ha fatta la bambina di due anni rimasta ferita giovedì nell'attentato di Monaco. Un uomo ha investito la folla con l'auto durante una manifestazione sindacale, in una zona centrale della città, ferendo una quarantina di persone. La piccola e la madre erano subito apparse gravi.
Lo ha scritto il Landeskriminalamt bavarese. Saputo della morte della bimba, il cancelliere tedesco Olaf Scholz (SPD) si è recato sul luogo dell'attentato e ha deposto una rosa bianca in un memoriale improvvisato.
Intanto l'attentatore è in custodia cautelare e ha ammesso in un interrogatorio di aver diretto volontariamente l'auto sulla folla, come ha detto la capo procuratrice della ZET (Sezione centrale per la lotta contro l'estremismo e il terrorismo) della Procura generale di Monaco, Gabriele Tilmann, che però non ha voluto dare ulteriori dettagli sulle confessioni del 24enne. Ha aggiunto che al momento si può credere che il movente sia religioso. Degli agenti presenti sul posto lo avrebbero sentito urlare "Allahu Akbar".
Nel mentre, dato «il sospetto che l'atto fosse motivato religiosamente» e che «debba essere considerato un attacco all'ordinamento democratico costituzionale», la Procura federale ha preso in carico le indagini venerdì sera. Quelle di polizia sono comunque condotte dal Landeskriminalamt bavarese.
Il 24enne era residente legalmente in Germania. Nel 2020 gli era stata rifiutata una domanda d'asilo: un verdetto del tribunale sull'istanza di rifiuto della sua domanda di asilo, risalente a ottobre 2020, evidenziava che aveva mentito sulla sua storia di fuga.
Tuttavia, nell'aprile 2021 la città di Monaco gli ha rilasciato un permesso di soggiorno temporaneo, seguito da un permesso di soggiorno definitivo nell'ottobre 2021.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!