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IL CASO

Lo sciacallaggio "no vax" è ancora qua

L'improvvisa scomparsa di Andrea Purgatori, morto ieri a 70 anni, non è stata risparmiata dall'odio dei negazionisti più estremi
Imago
Lo sciacallaggio "no vax" è ancora qua
L'improvvisa scomparsa di Andrea Purgatori, morto ieri a 70 anni, non è stata risparmiata dall'odio dei negazionisti più estremi
ROMA - L'emergenza Covid è, fortunatamente, un pagina di storia che da tempo ci siamo potuti lasciare alle spalle. Meno lo sono invece i "no-vax" più estremisti, quelli che hanno nello sciacallo il loro animale totem e che ieri, alla no...

ROMA - L'emergenza Covid è, fortunatamente, un pagina di storia che da tempo ci siamo potuti lasciare alle spalle. Meno lo sono invece i "no-vax" più estremisti, quelli che hanno nello sciacallo il loro animale totem e che ieri, alla notizia della scomparsa del giornalista Andrea Purgatori, si sono lanciati all'assalto della loro preda.

Non è di certo la prima volta che assistiamo a questo genere di lugubre "banchetto". Ne avevamo parlato, a suo tempo, anche in occasione della morte dell'allora presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, spentosi nel gennaio dello scorso anno. In quel caso, i festeggiamenti - perché purtroppo di questo si tratta - della galassia "no vax" iniziarono quando Sassoli era ancora vivo, perché l'ex giornalista stava già attraversando un periodo di salute molto travagliato a causa di una polmonite da legionella. La morte di Andrea Purgatori è invece stata improvvisa. Del tutto inattesa. Frutto di una malattia fulminante. Quanto basta però per mettere il pane sul tavolo dello squallido sciacallaggio a cui si è potuto assistere, sui social network, nelle ultime 24 ore.

Su Twitter come su Facebook. I post e i commenti sono a decine; qui ne riportiamo solo qualcuno, giusto per dare un'idea di quali sono i toni utilizzati. Tra questi rigurgiti di odio, Purgatori diventa «un altro mercenario in meno» e «uno dei tanti del siero magico...», scrivono due utenti sotto il post di cordoglio pubblicato, nel gruppo "Danni Collaterali", dall'ex senatore Gianluigi Paragone. E si va oltre su altre bacheche, passando dal «pro siero... quindi fottesega... avanti con la pulizia» a «il tempo è galantuomo!». Nel giro di pochi swipe compaiono anche un «eppure ci credeva nel siero magico», «un pezzo di merda più che di storia» e «la sfoltita prosegue». Gli emoji delle siringhe neanche ci mettiamo a contarli.

Sulla testata online Open, l'esperto debunker David Puente ha fatto un giro ancora più in profondità in quella galassia, che in Telegram ha una delle sue spine dorsali. Qui - e più precisamente sul canale "Lombardia Russia, Geopolitica e News" - si può leggere, a complemento del lancio d'agenzia dell'Ansa sulla morte del giornalista, la seguente "dedica": «Morto Andrea Purgatori dopo una breve e fulminante malattia: nessuna correlazione... Ci piace ricordarlo con un video mentre sostiene il "vaccino" contro il Covid, sostiene il green pass e mentre insulta Paolo Brosio la cui unica colpa era sostenere le cure domiciliari precoci e mettere in dubbio l'efficacia del siero magico sperimentale... Paolo Brosio è ancora qui... Purgatori no... Evidentemente tra i due aveva ragione Brosio... Spiaze». Non andiamo oltre, ma nel leggerlo viene quasi spontaneo il gesto di scusarsi del parallelo con gli sciacalli; che sono solo necrofagi e non (gioiosi) vilipensori.

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