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«Per un motivo che non è ancora stato tecnicamente confermato, la pistola che aveva 5 proiettili in canna non ha sparato»

ARGENTINA«Per un motivo che non è ancora stato tecnicamente confermato, la pistola che aveva 5 proiettili in canna non ha sparato»

02.09.22 - 11:09
Il grilletto è stato premuto, ha confermato il presidente Alberto Fernandez
keystone-sda.ch (Enrique Garcia Medina)
Fonte Ats Ans
«Per un motivo che non è ancora stato tecnicamente confermato, la pistola che aveva 5 proiettili in canna non ha sparato»
Il grilletto è stato premuto, ha confermato il presidente Alberto Fernandez

BUENOS AIRES - «Cristina è viva perché, per un motivo che non è ancora stato tecnicamente confermato, la pistola che aveva 5 proiettili in canna non ha sparato nonostante sia stato premuto il grilletto». Lo ha detto il presidente dell'Argentina, Alberto Fernandez. Quest'ultimo si è espresso in un discorso la nazione dopo il fallito attentato nei confronti della vice presidente Cristina Kirchner.

La tv pubblica ha diffuso in esclusiva un video in cui si vede, fra la folla che saluta Kirchner all'esterno della sua residenza nel quartiere della Recoleta di Buenos Aires, il braccio teso di un individuo che impugna una pistola che poi punta a pochi centimetri dalla testa della donna. L'uomo, riferisce l'agenzia di stampa Telam, è stato arrestato dalla polizia dopo essere stato bloccato dalla sicurezza della vicepresidente e identificato come Fernando André Sabag Montiel. Nato in Brasile e naturalizzato in Argentina, ha 35 anni e qualche precedente penale per porto abusivo di armi.

A pochi metri dalla scena dell'attacco, segnalano i media argentini, è stata ritrovata una pistola calibro 32 Bersa di fabbricazione argentina con 5 proiettili nel caricatore e in condizione di sparare.

Il presidente argentino Alberto Fernández ha condannato la tentata aggressione con una pistola la notte scorsa nei confronti della vicepresidente Kirchner come l'evento «più grave» dal ritorno della democrazia nel Paese. In un clima di grande commozione generale per l'accaduto, il capo dello Stato ha disposto che la giornata odierna sia considerata festiva «affinché in pace e armonia il popolo possa esprimersi in difesa della vita e della democrazia e in solidarietà con la nostra vicepresidente».

Pochi minuti dopo la mezzanotte locale (le 5.00 in Svizzera) Fernández si è rivolto agli argentini attraverso la televisione, mentre il coordinatore del governo Juan Manzur, ha convocato una riunione urgente dei ministri.

Intanto, anche il premier spagnolo Pedro Sánchez ha condannato la tentata aggressione alla vicepresidente argentina Cristina Fernández de Kirchner da parte di un uomo armato di pistola. «Esprimiamo la nostra più decisa condanna a questo tentativo di assassinio e il sostegno alla vicepresidente e all'intero popolo argentino. L'odio e la violenza non sconfiggeranno mai la democrazia» ha scritto Sánchez.

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