Cerca e trova immobili
ITALIA

Madre e sorella uccise nel Varesotto, il 23enne è uscito dal coma

Il giovane riesce a rispondere alle domande attraverso i gesti. Il percorso di guarigione è ancora lungo
IMAGO
Fonte ats
Madre e sorella uccise nel Varesotto, il 23enne è uscito dal coma
Il giovane riesce a rispondere alle domande attraverso i gesti. Il percorso di guarigione è ancora lungo
SAMARATE - Il 23enne di Samarate (Varese), scampato alla furia del padre che, il 4 maggio, ha trucidato in casa sua la moglie e la figlia di 16 anni, è sveglio e riesce a comunicare a gesti. Lo ha confermato all'ANSA l'avvocato della famiglia....

SAMARATE - Il 23enne di Samarate (Varese), scampato alla furia del padre che, il 4 maggio, ha trucidato in casa sua la moglie e la figlia di 16 anni, è sveglio e riesce a comunicare a gesti. Lo ha confermato all'ANSA l'avvocato della famiglia.

Il giovane, trasportato in condizioni gravissime in elicottero all'ospedale di Varese, «è decisamente migliorato e sembra davvero riesca a rispondere, anche se a gesti, alle domande - ha detto il legale -. Una notizia bellissima, seppure la prognosi non sia stata ancora sciolta e il percorso sarà molto, molto lungo».

Secondo una prima ricostruzione, il marito 57enne avrebbe impugnato un martello e colpito tutta la sua famiglia, uccidendo la moglie 60enne, e la figlia, per poi scagliarsi contro il figlio maggiore. Successivamente, a quanto emerso, aveva tentato di darsi fuoco. Soccorso dopo la telefonata al 112 da parte dei vicini che avevano udito le urla, era stato portato in ospedale a Busto Arsizio.
 
 

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE