Olandesi alle urne: ma la destra estrema, in odor di vittoria, rischia di non governare

Rischio di stallo politico a oltranza nel Paese dei tulipani: il super nazionalista Geert Wilders isolato da tutte le principali compagini politiche
I sondaggi danno vento di estrema destra a favore, ma per l'ultra nazionalista Geert Wilders l'imminente tornata elettorale potrebbe portare delle correnti gelide alle sue ispirazioni di governo.
Eh sì perché il biondo leader della destra estrema si trova a dovere fare i conti con il forte ostracismo che è stato capace di seminare e attirarsi fra la gran parte dei partiti con cui potrebbe allearsi (tutti sovranisti di ferro) e che memori delle difficoltà con cui tenere a bada il suo individualismo non sarebbero oggi più disposti a coalizzarsi.
Le ultime rilevazioni statistiche che servono a captare l'orientamento di voto degli olandesi dicono che il partito di estrema destra Freedom Party (PVV), cui Wilders appartiene, potrebbe di nuovo vincere, ma con l'esito finale di fare apparire il successo elettorale alla stregua quasi di una vittoria di Pirro: l'aspirante premier perderebbe per strada tutti i possibili fedelissimi che - come alle precedenti elezioni - erano saliti sul carro del vincitore sicuri di una lunga e solida cavalcata governativa e che alle prime schermaglie sui provvedimenti da attuare - per esempio in materia di immigrazione - se ne sono date di santa ragione. Tanto che il loro leader, non sopportando più la loro litigiosità, alzò bandiera bianca e se ne andò.
Ora lo scenario è ancora più a tinte fosche: non ci sarebbe neanche più il timore di un ipotetico abbandono della compagine governativa; il problema insomma non si pone: tutti gli schieramenti che per retroterra ideologico e politico potrebbero formare il nuovo governo, si sono tirati indietro ancora prima che venga dato il via alla competizione elettorale. Non ne vogliono sapere di formare un nuovo esecutivo con il numero uno di PVV.
Il rancore suscitato dalla decisione di affossare il governo precedente solo per non avere accettato dei «no» a delle proposte di legge ampiamente considerate non attuabili, è ancora vivo.
Come ci ricorda il Guardian in un suo articolo «il sistema olandese ogni 0,67% dei voti conferisce un deputato. Nessun partito ottiene mai la maggioranza e i governi – gli ultimi tre dei quali sono stati coalizioni a quattro – devono ottenere la fiducia in un parlamento di 15 o più partiti prima di entrare in carica». Questo rende praticamente impossibile il sogno di tornare a fare il premier di Wilders, che però insiste nel dire di volere ricoprire la carica di primo ministro mettendosi a capo di un governo di minoranza.
«Se mercoledì il PVV sarà il partito più grande e voi ci abbandonate e non volete nemmeno parlare con noi o governare con noi, allora la democrazia è morta nei Paesi Bassi », ha detto agli altri leader di partito da cui potrebbe ottenere una sponda. Ma quasi nessuno sembra essere disposto ad ascoltarlo e lo stallo politico a oltranza dietro l'angolo torna minacciosamente a sporgersi.




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