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UNIONE EUROPEALa frutta e la verdura europea contengono sempre più pesticidi pericolosi

25.05.22 - 06:00
La denuncia arriva da un rapporto del Pesticide Action Network che ha analizzato quasi 100'000 campioni
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La frutta e la verdura europea contengono sempre più pesticidi pericolosi
La denuncia arriva da un rapporto del Pesticide Action Network che ha analizzato quasi 100'000 campioni

BRUXELLES - Per una dieta sana è necessario mangiare almeno cinque porzioni di frutta e verdura. Tutta salute quindi? Non proprio, a giudicare dalla ricerca effettuata dal Pesticide Action Network Europe, che ha analizzato quasi 100'000 campioni di frutta e verdura prodotti in Europa. 

Dallo studio è emerso che negli ultimi dieci anni sono aumentati i residui di pesticidi pericolosi trovati nella frutta prodotta nell'Unione Europea. «Le conclusioni del rapporto contraddicono le affermazioni ufficiali secondo cui l'uso di pesticidi tossici è in calo e mettono in luce la totale incapacità degli Stati membri di attuare il regolamento Ue e di proteggere i consumatori» sottolinea l'organizzazione che ha stilato la ricerca. 

Il rapporto si è concentrato soprattutto sulla categoria di pesticidi definiti come i più pericolosi dalla Commissione europea (classificati come "candidati alla sostituzione"). Questi prodotti sono collegati a una serie di malattie croniche tra cui tumori, problemi cardiovascolari o diabete, oltre a risultare tossici per l'ambiente. Stando alla Strategia Ue Farm to Fork 2020, l'uso di questi pesticidi dovrà essere dimezzato entro il 2030. Secondo la Commissione europea nel 2019 era già avvenuta una riduzione del 12% rispetto al periodo 2015-2017. «Tuttavia il rapporto smentisce quando dichiarato dall'Ue». Anzi, nell'Ue la percentuale di frutta e verdura contaminata da pesticidi pericolosi è aumentata dell'8,8% rispetto allo stesso intervallo di tempo. «L'uso dei pesticidi più pericolosi in Europa sta aumentando, non diminuendo. Le leggi vengono ignorate e i consumatori sono esposti a una marea crescente di esposizioni chimiche». 

Gli studiosi hanno analizzato non soltanto migliaia di campioni di frutta e verdura, ma hanno paragonato i risultati con le ricerche precedenti. Se dieci anni fa i kiwi erano quasi completamente privi di pesticidi pericolosi (4%) oggi quasi un terzo dei frutti (32%) risulta contaminato. Un andamento simile è stato registrato per tutta la frutta e la verdura analizzata: le ciliegie sono passate dal 22% nel 2011 al 50% nel 2019. 

A preoccupare sono anche i mix delle sostanze trovate. Questi "cocktail" chimici amplificherebbero infatti gli impatti sulla salute umana, riportano gli scienziati. Dalle ultime analisi è emerso che la metà delle pere prodotte in Europa era contaminata da ben cinque pesticidi pericolosi. La percentuale sale all'87% per le pere coltivate in Belgio, e all'85% per quelle portoghesi. Se nel 2011 il 6,4% della frutta è risultato contaminato da almeno due pesticidi con pericolosi, la cifra ha raggiunto il 10,2% nel 2019. 

Dati record vengono raggiunti nei vari paesi, a dipendenza dei pesticidi utilizzati e della frutta coltivata. Ad esempio il 74% delle ciliegie coltivate in Spagna è risultato contaminato, così come l'85% del sedano proveniente dall'Italia. 

Il rapporto mostra anche che la mancata attuazione della sostituzione di questi pesticidi pericolosi ha portato ad un aumento della resistenza delle piante e degli insetti, determinando a sua volta un aumento dell'uso di queste sostanze. 

In conclusione il rapporto, oltre a lanciare l'allarme, chiede un'azione concreta al mondo politico per accompagnare l'Ue sulla strada della sostenibilità, rinunciando ai pesticidi più pericolosi.  

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