Registrato in Italia il primo caso di vaiolo delle scimmie

Il paziente è un adulto ritornato dalle Isole Canarie.Il contagio avviene con la saliva. Attenzione ai rapporti sessuali
ROMA -
È stato identificato in Italia il primo paziente affetto dal vaiolo delle scimmie. La conferma arriva direttamente dall’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, l’istituto nazionale per le malattie infettive.
Il paziente è un adulto italiano di ritorno da un soggiorno alle isole Canarie. Dopo essersi accorto di non stare bene si è recato al pronto soccorso dell’ospedale romano. La diagnosi è stata chiara: si trattava del Monkeypox virus, il cosiddetto vaiolo delle scimmie. Finora sono stati diagnosticati almeno una ventina di casi in tutta l’Europa. Il paziente italiano si trova attualmente in stato di isolamento ed è in discrete condizioni generali. I medici stanno ricostruendo i contatti del ragazzo per determinare eventuali contagi. Altre due persone sono in osservazione, ha fatto sapere l’ospedale.
Al momento attuale l’Organizzazione mondiale della sanità non ha raccomandato alcuna restrizione per i viaggi, e anche gli esperti - almeno per ora - preferiscono non allarmare e riferiscono che i casi osservati in Europa e negli Stati Uniti, «non presentano segni clinici di gravità».
La malattia stando ai medici si risolve spontaneamente nell’arco di una o due settimane senza particolari terapie. In alcuni casi vengono somministrati degli antivirali. Dalle prime informazione sembrerebbe che coloro che sono stati vaccinati al vaiolo - un tipo di vaccinazione non proprio diffusissimo ai giorni nostri - siano maggiormente protetti.
Il contagio avviene solitamente attraverso la saliva, il contatto con le lesioni e anche con i rapporti sessuali. L’Organizzazione mondiale della salute ha registrato in Gran Bretagna casi el virus del vaiolo delle scimmie nell’ambito della comunità gay.




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