Google rivede l'algoritmo dell'Olocausto
Google ritocca l'algoritmo del motore di ricerca per farsì che cercando online "Olocausto" il primo risultato non sia quello del gruppo neonazista americano Stormfront
NEW YORK - «Abbiamo apportato dei miglioramenti al nostro algoritmo per aiutare a far emergere contenuti di più alta qualità e credibili», afferma un portavoce di Google, parlando con l'Huffington Post. Per Mountain View si tratta di un cambio di rotta, dopo che inizialmente si era astenuta dall'alterare i risultati della ricerca nonostante le critiche. «Non rimuoviamo contenuti, eccetto in casi eccezionali», aveva detto un portavoce. Con la modifica, il sito di Stormfront continua ad apparire nei risultati della ricerca, ma non più in prima posizione.
L'aggiornamento dell'algoritmo mette in evidenza il difficile compito di Google nel rispettare la libertà di espressione e restare politicamente neutrale, mantenendo, allo stesso tempo, il suo impegno a produrre risultati di ricerca. «Google è stato pensato per offrire alla gente risultati di alta qualità e autorevoli - afferma un portavoce - Valutare quale pagina sul web abbia la migliore risposta è un problema non facile».




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