Rete tram-treno: «Il Gran Consiglio si fermi e migliori il progetto»

Taglio alla stazione di Cavezzolo e utilizzo della linea di collina: così l’ATA vuole migliorare il tram-treno e ottimizzare le risorse.
Taglio alla stazione di Cavezzolo e utilizzo della linea di collina: così l’ATA vuole migliorare il tram-treno e ottimizzare le risorse.
LUGANO - Rinunciare alla fermata di Cavezzolo, mantenendo quella attuale di Molinazzo; accantonare la costosa stazione sotterranea sotto la stazione FFS di Lugano e continuare a utilizzare la linea di collina già esistente, che raggiunge la stazione con tempi di percorrenza comparabili e consentendo la circolazione di treni in doppia composizione. Sono queste le modifiche proposte dall’Associazione traffico e ambiente (ATA) al progetto del tram-treno del Luganese, con l’obiettivo di risparmiare «un buon paio di centinaia di milioni di franchi» e permettere il passaggio di convogli più capienti.
Secondo l’ATA, il fatto che il tram-treno, una volta completata la fase 1 - dal costo stimato di 766 milioni di franchi, dopo 20 anni di progettazione e 10 di lavori - rischi di trasportare meno passeggeri rispetto a oggi non è una sorpresa. «Lo denunciamo da anni, insieme ad altre associazioni, senza mai essere stati realmente ascoltati dalle autorità. Ora il problema è finalmente emerso», afferma l’organizzazione in una nota diffusa oggi.
Il nodo centrale riguarda la nuova fermata prevista a Cavezzolo, giudicata troppo corta per consentire la circolazione di treni in doppia composizione, come avviene attualmente. Di conseguenza, anche aumentando la frequenza dei collegamenti – da 15 a 10 minuti – la capacità complessiva di trasporto diminuirebbe, per di più a fronte di costi di esercizio più elevati.
Con le modifiche suggerite, sostiene l’ATA, sarebbe possibile risparmiare diverse centinaia di milioni da reinvestire in interventi mirati, poco onerosi ma altamente efficaci. Tra questi, l’associazione propone di prolungare il cunicolo di sicurezza fino al centro di Lugano e di attrezzarlo come pista ciclabile, oltre a destinare eventuali risorse residue a sviluppi della fase 2 del progetto, «sempre benvenuti se davvero utili».
Per quanto riguarda la fermata di Lugano centro-pensilina, anch’essa ritenuta troppo corta per i convogli doppi nella configurazione attuale, l’ATA ipotizza diverse soluzioni: la separazione dei treni a Molinazzo, con una parte diretta verso la stazione FFS lungo la linea di collina e l’altra verso il centro attraverso il tunnel, oppure l’interramento della fermata, considerando che in quell’area è già prevista una piazza sotterranea.
«L’ATA crede nel tram-treno, di cui il territorio ha grande bisogno», conclude l’associazione. «Ora però serve il coraggio, da parte del Gran Consiglio, di fermarsi e migliorare il progetto, affinché le risorse investite producano davvero un salto di qualità per la mobilità del Luganese».




