«AET è un’azienda pubblica oppure una società privata?»

Con un'interrogazione Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi tornano ad affrontare la questione della centrale di Lünen: «Troppe domande senza risposta»
BELLINZONA - L’MPS torna all’attacco del Consiglio di Stato e dell’Azienda Elettrica Ticinese (AET). In un'interrogazione, accusano «una chiara e inaccettabile reticenza» di due operazioni considerate «fallimentari»: l’investimento nella centrale a carbone di Lünen, in Germania, e il contratto siglato con Électricité de France (EDF).
Nella risposta all’interrogazione del 18 febbraio 2025, il Governo avrebbe evitato, secondo il Movimento per il socialismo, di fornire informazioni sostanziali sui due dossier. E chiede «piena trasparenza» sugli accordi e sulle perdite accumulate. Nell'atto parlamentare si rivendicava inoltre «un bilancio dell’operazione Renewable Energy Investments SPC (REI), chiusasi con una liquidazione della società in questione, dopo anni di consistenti perdite per AET».
Secondo i dati, parzialmente ammessi dallo stesso Governo, l’operazione Lünen avrebbe generato oltre 221 milioni di franchi di perdite tra il 2014 e il 2024: 191 milioni legati al contratto di prelievo e circa 30 milioni alla diminuzione di valore del capitale azionario. «E il “contratto di prelievo della produzione” resterà in vigore fino al 30 giugno 2035 - si legge -. C’è ancora parecchio tempo per accumulare nuove perdite». Per l'MPS si tratta di «un colossale fallimento, ambientale e finanziario».
L'MPS sottolinea poi come «il Consiglio di Stato si rifiuta di prendere in considerazione la rescissione del contratto» poiché una dismissione anticipata della partecipazione è «sostanzialmente impossibile a causa dei vincoli contrattuali e dell’assenza di un mercato per la cessione», come dichiarato più volte da AET. Ma per il movimento, questa giustificazione lascia aperte tante domande: «Esiste un divieto formale di vendita della quota detenuta da AET nelle TKL (AET è il principale azionista della società tedesca, con il 15,8% del capitale)? Il problema maggiore è forse che nessuno vorrebbe acquisire il pacchetto azionario di AET in TKL?». Quesiti che necessitano di «risposte chiare e definite».
Sul fronte EDF, «Il Governo si rifiuta di trasmettere al Parlamento non solo il contratto in questione ma addirittura di comunicare “il costo di acquisto dell’energia proveniente da EDF”». Poiché, secondo la sua risposta, «Il contratto è vincolato da clausole di riservatezza che ne impediscono la pubblicazione». L’MPS non ci sta: «Che il Governo mostri almeno queste benedette “clausole di segretezza” imposte dal colosso francese dell’energia. Se non esistessero, sarebbe grave; ma se esistono e AET le ha sottoscritte è ancora più grave!». E aggiungono: «Le richieste di fede vanno bene in ambito religioso, non nell’amministrazione della cosa pubblica».
Il Governo ammette che il contratto con EDF ha avuto «risultati oscillanti da utili a perdite» ma che «nel complesso registra un risultato finora positivo, grazie soprattutto al periodo 2021-2023». Tuttavia, la stessa risposta sostiene che «il valore del contratto non viene contabilizzato come tale», affermazione che, secondo l’MPS, contraddice la versione precedente: «O questi dati esistono, oppure il Governo li nasconde al Parlamento».
L’MPS denuncia inoltre la mancanza di trasparenza nei conti di AET, dove i costi di approvvigionamento e i ricavi vengono riportati in modo aggregato sotto le voci “Acquisto energia” e “Ricavi energia”. «Il Consiglio di Stato afferma che la vendita non è strutturata per fonte di approvvigionamento, ma nel contesto del portafoglio di vendita di AET», si legge nella risposta. Un’affermazione che il movimento definisce «non credibile».
Per l'MPS, insomma, la vicenda pone una questione di fondo: «AET è un’azienda pubblica oppure una società privata?». Senza la possibilità di accedere ai documenti, «l’alta sorveglianza del Parlamento è pura aria fritta», ribadisce l’MPS, chiedendo la pubblicazione integrale dei contratti e dei documenti relativi alle operazioni contestate.
Sulla base di quanto precede, sono richiesti al Consiglio di Stato:
- La presentazione del documento originale relativo alle “clausole di riservatezza” del contratto di prelievo firmato con Trianel Kohlekraftwerke Lünen GmbH & Co. KG, Lünen (TKL);
- Uno studio articolato – anche teorico - relativo all’uscita anticipata dalla TKL, comprensivo degli eventuali oneri finanziari; nell’ipotesi di un’impossibilità di una fuoriuscita da questo contratto, si forniscano in maniera dettagliate le motivazioni;
- La presentazione del documento originale relativo alle “clausole di riservatezza” del contratto di prelievo firmato con Energie de France (EDF);
- Una ricostruzione precisa, anno per anno, degli utili e delle perdite generate dal contratto con EDF;
- Un rapporto completo sulla decisione di avviare una vertenza legale contro EDF decisa da AET, con in particolare le “valutazioni strategiche” (obiettivi) di questa scelta, i costi generati dalla vertenza legale;
- Di elaborare sistematicamente una banca dati pubblica dei prezzi di acquisto e di vendita dell’energia elettrica per ogni fornitore presso i quali AET si approvvigiona;




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