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Asilo, il Ticino spende sempre di più ma riceve meno da Berna: chi paga la differenza?

I deputati chiedono spiegazioni al Governo: “Forfait federali insufficienti e fermi da 18 anni. Il Cantone non può reggere da solo il peso dei rifugiati”.
Tipress
Asilo, il Ticino spende sempre di più ma riceve meno da Berna: chi paga la differenza?
I deputati chiedono spiegazioni al Governo: “Forfait federali insufficienti e fermi da 18 anni. Il Cantone non può reggere da solo il peso dei rifugiati”.

BELLINZONA - Negli ultimi tre anni, le spese del Canton Ticino per il settore dell’asilo sono cresciute in modo costante, mentre le entrate da Berna non hanno tenuto il passo. A sollevare il problema è un’interrogazione presentata al Consiglio di Stato dalla deputata Daria Lepori a nome del gruppo PS-GISO-Forum Alternativo, che chiede chiarimenti sulla sostenibilità finanziaria e sull’equità del sistema di ripartizione dei costi.

Secondo i dati riportati nell’atto parlamentare, i conti parlano chiaro: nel 2023 le uscite cantonali hanno raggiunto 103,7 milioni di franchi a fronte di 81,1 milioni di entrate; spese che sono salite nel 2024 a 124,7 milioni, contro 95,6 milioni di ricavi; e per il 2025 si prevede una spesa di 120,9 milioni con entrate per 106,2 milioni.

Un disavanzo strutturale che, secondo gli interroganti, mette in luce una copertura federale insufficiente. «La Confederazione versa forfait che non coprono i costi reali, e per di più limitati nel tempo — solo 5 o 7 anni — dopo di che l’onere passa interamente ai Cantoni», si legge nel testo. «In Parlamento, inoltre, cresce la spinta politica a ridurre ulteriormente questi importi già inadeguati».

Il problema, spiegano i deputati, è aggravato dal fatto che Berna decide unilateralmente quante persone attribuire a ciascun Cantone, senza tener conto di fattori come la presenza di minorenni non accompagnati, la quota di rifugiati ammessi provvisoriamente da lungo tempo o il diverso costo dei centri collettivi.

Prestazioni ferme da 18 anni - Un altro punto critico riguarda gli importi destinati al sostegno delle persone richiedenti asilo o ammesse provvisoriamente, rimasti invariati da quasi vent’anni.

Oggi una persona sola riceve 500 franchi al mese, contro i 1’061 franchi riconosciuti a un cittadino svizzero o domiciliato a beneficio dell’assistenza sociale. Per due persone la cifra è di 750 franchi (contro 1’624) e per tre persone 1’067 franchi (contro 1’974).

Ancora più bassi sono gli importi per chi si trova senza permesso o in attesa di lasciare il territorio: l’aiuto d’urgenza si limita infatti a 10 franchi al giorno, ossia 300 franchi al mese. “Anche questi importi non sono stati rivisti da 18 anni”, ricordano gli autori dell’interrogazione.

Le domande al Governo
I firmatari chiedono al Consiglio di Stato di chiarire se:
altri Cantoni non rispettano le quote di attribuzione dei richiedenti asilo e come reagisce il Ticino;
siano stati intrapresi passi con la Confederazione per ottenere maggiori risorse;
esista una collaborazione inter-cantonale per chiedere un riequilibrio dei costi;
vi siano contatti con Berna per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con permesso S o F;
e quali risultati stia dando il progetto CoFi Lavoro 2025-2027, pensato per l’integrazione professionale dei rifugiati.

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