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Caso docenti abilitati: lanciata una petizione

Il sindacato VPOD chiede al Governo una maggiore trasparenza.
Ti-Press / Alessandro Crinari
Fonte RED
Caso docenti abilitati: lanciata una petizione
Il sindacato VPOD chiede al Governo una maggiore trasparenza.
BELLINZONA - Il caso dei 13 docenti rimasti con un pugno di mosche in mano dopo aver completato l'abilitazione presso il Dfa continua a far discutere. Il sindacato VPOD ha lanciato una petizione sul tema con l'obiettivo di sostenere i neoabilitati e ...

BELLINZONA - Il caso dei 13 docenti rimasti con un pugno di mosche in mano dopo aver completato l'abilitazione presso il Dfa continua a far discutere. Il sindacato VPOD ha lanciato una petizione sul tema con l'obiettivo di sostenere i neoabilitati e lanciare la discussione per una riforma del DFA.

«Numerosi docenti neoabilitati e abilitandi al DFA sono colpiti da carenza di sbocchi professionali, da crescente precarietà occupazionale e da incertezza sul proprio futuro», spiega il sindacato. «Le legittime aspettative riposte nell’ottenimento di un impiego della categoria, già formatisi in condizioni economicamente difficili e pedagogicamente insoddisfacenti, sono state disattese».

Le attuali problematiche «sono causate da un mancato coordinamento tra DECS e DFA, dalla politica di ammissione al DFA e, più in generale, dall’attuale sistema di abilitazione».

«Nell’immediato risulta prioritaria l’adozione di misure concrete e urgenti, volte a garantire il necessario sostegno e inserimento professionale di questa categoria in difficoltà».

Il sindacato chiede al Governo e al DECS di adottare le seguenti misure:

    • Definizione delle prospettive occupazionali dei docenti neoabilitati in base ai pensionamenti e all’evoluzione demografica, unitamente all’allestimento di un rapporto sul precariato della categoria (percentuali di lavoro insufficienti, liste d’attesa, ecc.);
    • Modulazione delle classi in modo da evitare la creazione di sezioni con un numero elevato di allievi/studenti e da garantire maggiormente la continuità pedagogica;
    • Dovuta considerazione della categoria nell’attribuzione di sgravi orari nelle scuole;
    • Creazione di progetti speciali volti, ad esempio, al rafforzamento delle competenze culturali degli allievi e studenti;
      Aaccesso prioritario alle supplenze per i docenti neoabilitati;
    • Ripristino della trasformazione delle supplenze in incarico a partire dalla 17a settimana;
    • Trasparenza nei criteri di valutazione e nelle graduatorie d’assunzione;
    • Possibilità di partecipare all’attribuzione di ore libere nel settore professionale;
    • Diritto di partecipare a concorsi interni presso l’Amministrazione cantonale.

Il sindacato chiede inoltre un approfondimento, «grazie al coinvolgimento delle associazioni magistrali e degli attori del mondo della scuola, volto a una riforma profonda e complessiva del sistema di abilitazione; essa dovrà affrontare, tra l’altro, il problema della qualità dell’offerta formativa nel percorso di formazione e della conciliabilità tra tempo di formazione e quello di lavoro».

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