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È in fuga l'autore della "strage dei fornai". Fu arrestato in Ticino

Elia Del Grande è scappato lo scorso 30 ottobre da una casa-lavoro di Castelfranco Emilia, nel 1998 sterminò la famiglia in provincia di Varese
TIPRESS
La dogana di Ponte Tresa, dove Del Grande fu arrestato dalle Guardie di confine nel 1998.
È in fuga l'autore della "strage dei fornai". Fu arrestato in Ticino
Elia Del Grande è scappato lo scorso 30 ottobre da una casa-lavoro di Castelfranco Emilia, nel 1998 sterminò la famiglia in provincia di Varese

MODENA - È evaso da una casa-lavoro di Castelfranco Emilia (Modena) Elia Del Grande, il 49enne responsabile della cosiddetta “strage dei fornai” avvenuta il 7 gennaio 1998 nella casa di famiglia a Cadrezzate, in provincia di Varese. L'allora 22enne uccise padre, madre e fratello e poi cercò di scappare in Svizzera, ma fu intercettato dagli agenti della polizia cantonale ticinese. Confessò il delitto e venne condannato a 30 anni di reclusione.

Dopo averne scontati 25, era stato scarcerato ma nuovamente denunciato per furti e molestie ai vicini. Considerato socialmente pericoloso, il tribunale di sorveglianza ne aveva disposto la libertà vigilata con l’obbligo di soggiorno nella casa-lavoro di Castelfranco Emilia, una misura di sicurezza di sei mesi avviata lo scorso settembre e in scadenza a inizio 2026. Ma giovedì scorso ha fatto perdere le sue tracce.

La fuga - La sera del 30 ottobre, approfittando del buio, Del Grande è riuscito a scavalcare il muro di cinta dell’istituto, alto diversi metri, calandosi con una corda improvvisata ottenuta intrecciando fili elettrici. Da allora si è volatilizzato. Gli investigatori non escludono che possa aver ricevuto aiuto da un complice. Le ricerche, coordinate da carabinieri e polizia, si concentrano sia nella zona di origine, a Cadrezzate, sia in Sardegna, dove il fuggitivo aveva già tentato di rifugiarsi in passato dopo un’evasione dal carcere di Pavia.

Durante quella precedente fuga, organizzata insieme alla compagna, Del Grande aveva pianificato di allontanarsi in taxi, ma venne scoperto e condannato ad altri otto mesi. Le indagini di allora avevano già individuato contatti e possibili appoggi sull’isola.

La strage e l'arresto in Ticino - La sua sparizione riporta alla memoria uno dei fatti di cronaca più drammatici del Varesotto. Il 7 gennaio 1998 Elia Del Grande uccise con due colpi di fucile ciascuno il padre Enea, 57 anni, la madre Alida, 53, e il fratello Enrico, 27, nella casa di famiglia. Fu proprio Enrico, agonizzante, a chiamare i soccorsi.

Alla base della strage vi erano tensioni familiari e un rapporto ormai compromesso. Del Grande, tossicodipendente e vicino a un gruppo di skinhead, viveva da tempo in conflitto con i genitori e il fratello. La rottura definitiva sarebbe nata dall’opposizione della famiglia alla relazione con una ragazza di Santo Domingo: una storia che lo avrebbe spinto a tentare la fuga all’estero. Del Grande fu fermato dalle Guardie di confine al valico di Ponte Tresa. In precedenza aveva vagato per ore con l'auto della madre, poi era salito su un taxi - con il quale voleva recarsi all'aeroporto di Agno, per poi raggiungere Berna in aereo. Destinazione finale: la Repubblica Dominicana.

Del Grande fu consegnato alla Polizia cantonale e, ammettendo subito di essere l'autore della strage, chiese di essere riportato in Italia. Fu condannato in primo grado a tre ergastoli, poi ridotti a trent’anni in Appello con il riconoscimento della semi-infermità mentale.

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