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Pestaggio shock alla Rotonda: tre condanne e due espulsioni

Tre anni e mezzo di carcere per due dei giovani coinvolti, ritenuti colpevoli di tentato omicidio intenzionale.
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Pestaggio shock alla Rotonda: tre condanne e due espulsioni
Tre anni e mezzo di carcere per due dei giovani coinvolti, ritenuti colpevoli di tentato omicidio intenzionale.
LUGANO - Tre anni e mezzo di detenzione da scontare, più l'espulsione dalla Svizzera per dieci anni, per i due principali imputati, un 30enne e un 23enne italiani. Sei mesi sospesi condizionalmente per tre anni per il 28enne ticinese. E l'asso...

LUGANO - Tre anni e mezzo di detenzione da scontare, più l'espulsione dalla Svizzera per dieci anni, per i due principali imputati, un 30enne e un 23enne italiani. Sei mesi sospesi condizionalmente per tre anni per il 28enne ticinese. E l'assoluzione per l'altro 23enne italiano. Sono queste le pene decise oggi alle Assise criminali di Lugano per i quattro giovani che nella notte tra il 7 e l'8 ottobre scorso alla Rotonda di Locarno hanno preso a pugni, calci, sassate e colpi di skateboard un asilante srilankese che li aveva minacciati con un coltello.

«Si è trattato di un pestaggio selvaggio che solo per una serie di condizioni non ha portato a risultati più nefasti», ha sottolineato il giudice Amos Pagnamenta. «Oggi saremmo potuti essere qui a parlare di omicidio, e non di tentato omicidio». 

Confermato, per i due principali indiziati, il tentato omicidio intenzionale: «Appare evidente dalle immagini della videosorveglianza che i due miravano alla testa, che in alcuni casi è stata anche raggiunta. Chi sferra questo tipo di colpi si assume il rischio di uccidere una persona», così Pagnamenta, che ha definito il comportamento dei due «selvaggio e inqualificabile».

Il 30enne è stato «colui che maggiormente si è accanito sulla vittima», ma il 23enne, usando lo skateboard, «ha utilizzato l'arma più pericolosa».

Per quanto riguarda invece l'espulsione, il giudice ha precisato che è obbligatoria per chi commette reati di tale gravità e che «nessuno dei due imputati ha motivo di invocare la clausola di rigore». 

La colpa del 28enne ticinese, «che ha partecipato alla sassaiola e ha sferrato due calci al rifugiato», è stata invece giudicata lieve, mentre il lancio di un unico sasso effettuato dal quarto imputato è stato ritenuto compatibile con la legittima difesa, in quanto «proporzionale» alla situazione. Per questo motivo il giovane è stato prosciolto.

Ieri la difesa aveva chiesto l'assoluzione di tutti e quattro gli imputati, mentre l'accusa aveva proposto quattro anni e mezzo di detenzione e l'espulsione dalla Svizzera per otto anni per il 23enne e il 30enne italiani accusati di tentato omicidio intenzionale, due anni sospesi condizionalmente per il 28enne ticinese e nove mesi sospesi per l'altro 23enne italiano, gemello del primo imputato.

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