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ASCONAUn'altra cagnolina maltrattata: «È ora di mettere fine a queste atrocità»

21.09.20 - 19:00
L'animale, zoppicante e in evidente stato d'incuria, non avrebbe nemmeno la possibilità di fare i suoi bisogni.
Deposit (immagine illustrativa)
Un'altra cagnolina maltrattata: «È ora di mettere fine a queste atrocità»
L'animale, zoppicante e in evidente stato d'incuria, non avrebbe nemmeno la possibilità di fare i suoi bisogni.
A seguito di numerose segnalazioni è intervenuta anche la Polizia, che però ha le mani legate.

ASCONA - Un grave caso di maltrattamento di animali, che andrebbe avanti da mesi, ha richiesto ieri l’intervento della Polizia di Ascona. Al centro della vicenda c’è una piccola cagnolina maltese in evidente stato d’incuria e costretta a camminare ininterrottamente, per chilometri, legata alla borsa della sua padrona. Considerata la sua piccola taglia, l’animale pena non poco a stare al passo della donna, che non si ferma mai e non dà quindi alla cagnolina nemmeno la possibilità di defecare o urinare.

I maltrattamenti - di cui esistono video e foto, oltre che diverse testimonianze - sono stati segnalati anche all’Associazione “Adotta un cane in Ticino”, che ai microfoni di Radio Ticino ha confermato: «È incredibile che la vicenda vada avanti da mesi, che sia un caso più che noto anche alla Polizia ma che nessuno si muova affinché il cane non subisca più queste atrocità. È una situazione orribile che va risolta in tempi brevi».

La sua presidente Miriam Castellani spiega come ci siano diverse forme di maltrattamento, ma questo è particolarmente grave: «Ci sono forme più “leggere”, in cui a volte è sufficiente il dialogo con il proprietario del cane (che magari sta attraversando un momento difficile). Ci sono pure casi di maltrattamento “soggettivi”. Qui però parliamo di una persona che ha problemi seri e con cui non c’è alcuna possibilità di dialogo».

Per questo motivo l’Associazione, ma anche diversi cittadini, si sta muovendo. Per cercare di salvare il futuro di questa cagnolina. Arrivare a un provvedimento non è però facile. «La Polizia ha spesso le mani legate perché può agire solo se coglie sul fatto un evidente maltrattamento. Altrimenti anche lei può solamente fare una segnalazione all’Ufficio del veterinario cantonale, che è l’unico a poter ordinare il sequestro», spiega Miriam Castellani.

Violenze come queste andrebbero evitate e sono anni che le associazioni chiedono leggi più severe. Per ora invano. «In primis bisognerebbe dare alle varie polizie comunali più margine per intervenire - sottolinea Miriam Castellani -. Ieri quella di Ascona è intervenuta con grande amore ed empatia. Ma erano dispiaciuti di non poter fare nulla».

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