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CANTONEAlbanesi che ironizzano sulla Svizzera: il video su Facebook

13.08.13 - 08:59
A denunciare le immagini è un ragazzo di origini albanesi: "Sono schifato". Rabbiosa la reazione del consigliere nazionale Oskar Freysinger, mentre il delegato cantonale all’integrazione, Francesco Mismirigo, getta acqua sul fuoco
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Albanesi che ironizzano sulla Svizzera: il video su Facebook
A denunciare le immagini è un ragazzo di origini albanesi: "Sono schifato". Rabbiosa la reazione del consigliere nazionale Oskar Freysinger, mentre il delegato cantonale all’integrazione, Francesco Mismirigo, getta acqua sul fuoco

BERNA – Un candidato alla naturalizzazione entra nell’ufficio in cui sarà esaminata la sua richiesta e getta a terra la bandiera svizzera per far posto a quella albanese. È solo una delle scene che compaiono negli sketch pubblicati sulla seguitissima pagina Facebook Albanian Vines. Video che in queste settimane non stanno facendo solo il giro della Svizzera, ma di tutto il mondo. L’immagine che ne deriva è quella di una Confederazione che ‘regala’ il passaporto, un luogo in cui ottenere la cittadinanza è una passeggiata. E c’è chi lancia l’allarme. “Questi video rappresentano una follia – dice il consigliere nazionale UDC Oskar Freysinger –, lanciano un messaggio devastante per la nostra nazione”.

Idea sbagliata - Ci va giù pesante, Freysinger. Ma non è l’unico a essere indignato. Come lui, anche Luka A., il giovane di origini albanesi che ha segnalato i video alla redazione di Ticinonline. “Vivo a Lugano praticamente da sempre – spiega –, sono grato alla Svizzera per tutto quello che mi ha dato. Oggi ho un lavoro, una famiglia. Sono schifato da questi video che girano su internet, danno un’idea sbagliata di questo Paese. E fanno del male anche a tutti quegli albanesi, e sono la maggioranza, che hanno voglia di integrarsi. Sono video che fanno crescere un inutile razzismo nei nostri confronti. Ho voluto denunciare questa cosa per spiegare che non siamo tutti così ingrati come questa gente che si è permessa di pubblicarle simili sketch”.

Brutta pubblicità - La pagina Facebook di Albanian Vines è a sfondo goliardico. Ma la sostanza per Freysinger non cambia. “Finalmente abbiamo una conferma di quali sono i cliché che girano sul nostro conto – tuona il consigliere nazionale –. Questi video evidenziano anche il rapporto che certi stranieri hanno con la Svizzera. Se uno svizzero facesse dei video del genere, prendendo in giro un altro Paese, sarebbe accusato di razzismo. Giustamente. Tra l’altro questa è anche una brutta pubblicità per tutti gli albanesi. Per colpa di questi personaggi rischiano di andarci tutti di mezzo, anche quelli che meritano il nostro rispetto”.

Naturalizzazioni facili - Secondo Freysinger, però, l’aspetto più importante è un altro. “Sono video che non nascono per caso. Ci mostrano che c’è qualcosa che non va in certi Comuni nel modo di concedere la naturalizzazione. Altrimenti perché fare dell’ironia su questo? Un fondo di verità purtroppo c’è. Ed è per questo che dobbiamo prendere sul serio la questione. Quando si concede una cittadinanza, è importantissimo che ci sia un’integrazione reale. La cittadinanza svizzera è legata a diritti importanti. Non possiamo dare il passaporto a qualcuno che pensa che da noi il documento te lo regalano”.

Questione di cliché - Da parte sua, il delegato ticinese all'integrazione degli stranieri Francesco Mismirigo getta acqua sul fuoco e invita a non dare alle immagini di Albanian Vines un peso eccessivo: "Sarebbe ridicolo identificare un'intera comunità con queste immagini. Non fanno altro che riproporre un cliché che spesso è molto diverso dalla realtà. Gli albanesi non sono tutti ragazzotti nerboruti che giocano a fare i gangster, e se questo genere di rappresentazioni prende piede è, in un certo modo, colpa anche dei media”.

Immagine distorta – Ed è proprio contro i media che Mismirigo punta il dito: "La stampa veicola spesso messaggi che rafforzano l'idea che l'opinione pubblica ha di un popolo. E questa è basata su luoghi comuni, non è approfondita, e porta a condannare un'intera comunità per i comportamenti di una singola persona”. Dall'altro lato, la televisione aiuta a dipingere un'immagine idilliaca di un Paese che non per forza corrisponde alla realtà. "Basti pensare all'esodo degli albanesi in Italia vent'anni fa: arrivarono pensando di trovare donne bionde, belle auto e vita facile, esattamente come la tivù berlusconiana aveva raccontato loro per anni".

Denuncia positiva - Mismirigo pone invece l'attenzione sul fatto che a denunciare per primo i video di Albanian Vines sia stato proprio un ragazzo di origini albanesi: "Questa è la reazione buona, positiva, di chi non accetta di essere identificato secondo uno stereotipo che non lo rappresenta. È su questo genere di prese di posizione che dobbiamo soffermarci, il dialogo deve essere costruttivo, propositivo".

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