«Disagi in città vecchia a Locarno»: Cosa sta succedendo?

Il deputato in Gran Consiglio Alessandro Speziali chiede al Consiglio di Stato di fare chiarezza sulle recente lamentele di residenti e commercianti.
Il deputato in Gran Consiglio Alessandro Speziali chiede al Consiglio di Stato di fare chiarezza sulle recente lamentele di residenti e commercianti.
LOCARNO - Le strutture per richiedenti l’asilo tornano al centro del dibattito politico. Alessandro Speziali, deputato PLR in Gran Consiglio, ha depositato un’interrogazione al Consiglio di Stato chiedendo chiarimenti in merito alla situazione in Città Vecchia a Locarno, dove negli ultimi mesi, alcuni residenti, commercianti ed esercenti hanno denunciato episodi di disagio e disturbo della quiete pubblica.
Secondo testimonianze riportate dal CdT, la qualità di vita in città vecchia sarebbe sempre più compromessa: risse, molestie verbali, schiamazzi, lanci di oggetti dalle finestre, sporcizia e frequenti interventi della polizia sono alcuni dei problemi sollevati. Nel mirino, in particolare, una struttura gestita dalla Croce Rossa che ospita richiedenti l’asilo, considerata da una parte della popolazione come epicentro delle criticità.
Pur ribadendo che l’accoglienza dei richiedenti l’asilo è un obbligo pubblico nel rispetto della dignità delle persone, Speziali sollecita il Consiglio di Stato a chiarire criteri e prassi della scelta dei luoghi e della gestione di queste. Ecco le domande poste:
1. Il Consiglio di Stato è a conoscenza della situazione in Città Vecchia a Locarno, della petizione in corso e di altre situazioni come a Chiasso?
2. Quante segnalazioni, interventi di polizia, denunce o procedimenti penali collegati a risse, molestie, turbative della quiete pubblica o danneggiamenti sono stati registrati, negli ultimi tre anni, nell’area interessata dalla struttura ricettiva in questione e nelle altre Città del Cantone?
3. In quanti casi le persone coinvolte risultavano essere richiedenti l’asilo alloggiati nelle strutture previste?
4. Quali misure di accompagnamento e controllo sono previste per gli ospiti di queste strutture?
5. Negli ultimi anni sono stati introdotti correttivi specifici (ad esempio limiti alla capacità, cambi di profilo degli ospiti, rafforzamento della presenza educativa o di sicurezza) a seguito delle criticità segnalate nel quartiere? Se sì, quali e con quali risultati concreti?
6. Quali misure coordinate sono attualmente in atto tra Cantone, Città di Locarno (e altre), Polizia comunale/cantonale, Croce Rossa ed eventuali altri attori per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza?
7. Il Consiglio di Stato ritiene che le forze dell’ordine dispongono di adeguati strumenti e basi legali per compiere il proprio lavoro? Anche nell’ambito dei nomadi?
8. Sono in valutazione misure aggiuntive – ad esempio maggior presenza sul territorio, interventi mirati su singoli individui problematici, sanzioni amministrative, provvedimenti di allontanamento o trasferimento – per dare una risposta concreta alle preoccupazioni di esercenti e residenti?
9. In che modo il Consiglio di Stato intende coinvolgere sistematicamente le associazioni di categoria (commercianti, ristoratori, operatori turistici) nella valutazione dell’impatto di tali strutture sui centri storici e sulle aree a vocazione turistica e residenziale?
10. Nella scelta delle localizzazioni per strutture di accoglienza per richiedenti l’asilo o per altre forme di alloggio collettivo, il Cantone dispone di criteri formali (linee guida, direttive interne) che tengano esplicitamente conto della funzione turistica e commerciale dell’area interessata, del valore storico-culturale e dell’immagine complessiva della destinazione verso l’esterno?
11. Se sì, il Consiglio di Stato è disposto a renderli pubblici o a illustrarli nel dettaglio?
12. In che misura l’attrattiva turistica riconosciuta di un luogo – come nel caso del centro storico di Locarno – incide, oggi, sulla decisione di collocarvi o meno strutture di questo tipo?
13. Il Consiglio di Stato condivide che la pianificazione cantonale dell’accoglienza non possa limitarsi a una logica di ripartizione numerica dei posti sul territorio, ma debba integrare una valutazione di opportunità (impatto sul turismo, sulla qualità di vita e sulla coesione sociale) nelle aree toccate?
14. Esistono soglie massime raccomandate o vincolanti (numero di posti, densità di strutture simili per quartiere, profilo degli ospiti) proprio per evitare un sovraccarico di aree delicate dal profilo turistico e commerciale?
15. Il Consiglio di Stato ritiene soddisfacente, alla luce degli articoli citati e delle testimonianze raccolte, l’attuale equilibrio tra esigenze di accoglienza e tutela dell’immagine turistica della Città Vecchia di Locarno?
16. Sono previste misure specifiche in vista delle prossime stagioni turistiche per assicurare che la Città Vecchia resti percepita come un luogo accogliente, sicuro e attrattivo?
17. Alla luce di questo caso e di altri precedenti, il Consiglio di Stato ritiene opportuno elaborare o aggiornare criteri cantonali che integrino la dimensione dell’attrattiva turistica, dell’immagine del Cantone e dell’equilibrio sociale nella pianificazione delle strutture di accoglienza?
18. In che modo il Consiglio di Stato intende conciliare l’obiettivo di essere un Cantone accogliente con quello di rafforzarsi come Cantone turistico, anche attraverso scelte di localizzazione che siano non solo tecnicamente possibili ma anche socialmente e politicamente opportune?





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