Qui più lingue che aule. L'Università "melting pot"

L'Usi ospita studenti di oltre 130 nazionalità diverse. E piace soprattutto agli italiani. Il motivo del suo successo? A 5 anni dalla laurea oltre il 98% ha trovato lavoro.
LUGANO - Se c'è un'Università dove probabilmente si parlano più lingue delle sue aule quella è l'USI. Qui, quasi due iscritti su tre sono stranieri di oltre 130 nazionalità diverse.
In questa sorta di piccolo hub internazionale incastonato tra le Alpi, stanno prendendo forma percorsi accademici che fino a pochi anni fa nemmeno esistevano (e che chi ha più di 40 anni farà fatica persino a decodificare). Percorsi che si stanno già ripensando per le professioni di domani, integrando l’intelligenza artificiale nelle competenze professionali.
Quel che è certo è l'Università della Svizzera italiana è ben vista all'estero. In particolare dagli italiani, che rappresentano praticamente la metà degli iscritti.
Ma come ha fatto a rendersi così appetibile? A rispondere a questo ed altri interrogativi è Sarah Peregalli, Coordinatrice redazione del Servizio comunicazione istituzionale dell'Università.
«L’USI conduce dal 2002 un’indagine biennale sull’inserimento professionale dei laureati. L’ultima edizione è stata svolta nel 2024 e ha coinvolto i laureati 2023 (a 1 anno) e 2019 (a 5 anni). I dati mostrano una percentuale di occupazione del 96,0% a un anno dal titolo, che sale al 98,1% a cinque anni. Valori, questi, che restano stabili nel tempo.»
Quanti trovano lavoro nel settore in cui si sono specializzati?
«Dall’ultima rilevazione emerge che l’80,6% dei laureati svolge un lavoro coerente con il proprio percorso USI. Nel dettaglio per facoltà: Architettura 85,6%; Biomedicina 93,7%; Comunicazione 74,4%; Economia 75,8%; Informatica 86%.»
Qual è la percentuale di stranieri rispetto al numero di laureati?
«Se prendiamo come riferimento i laureati che hanno partecipato all’ultima indagine, (alumni 2023), gli svizzeri rappresentano il 34.5% dei laureati e gli stranieri sono pari al 65.5% (di cui 49.7% italiani). In generale sul totale di laureati USI ad oggi (14’990), gli svizzeri rappresentano il 36% e la restante parte proviene da 142 Paesi nel mondo.»
Da quali Paesi arrivano?
«Considerando i laureati USI dal 2000 a oggi, sono rappresentate oltre 130 nazionalità. Le più presenti sono: Italia, Germania, Russia, Cina, India e Romania.»
Qual è il corso di laurea/master più recente o innovativo?
«Negli ultimi anni l’USI ha introdotto diversi programmi che rispecchiano l’evoluzione delle professioni e delle competenze richieste oggi. Tra i più recenti e innovativi rientrano, per esempio, i percorsi di bachelor in Data Science e bachelor in Economics, entrambi insegnati in lingua inglese e dai contenuti in linea con le richieste del mercato. Nel anno accademico 2026/27 due programmi di Master della Facoltà di scienze informatiche presenteranno una veste rinnovata, si tratta del Master in Data science e del Master in Software Engineering with AI che sono stati aggiornati nei contenuti al fine di offrire un percorso di Master specializzato in data science, il primo, ed integrare sempre più l’AI in ambito software engineering (il secondo). Semper a partire dal 2026/27, sarà attivato anche il nuovo Master of Science in Health, pensato per rispondere alle sfide sempre più complesse nel campo della salute.»




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