Dopo la quarta media i ragazzi non sono soli

Il punto sulla campagna di collocamento a tirocinio e sui percorsi dei giovani dopo la scuola media. Il Decs: «Da diversi anni stiamo investendo sul benessere di allievi e allieve».
BELLINZONA - È tempo di bilanci per il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs). Sotto la lente sono finiti oggi i percorsi dei giovani dopo le scuole medie e la campagna di collocamento degli apprendisti.
Dopo la quarta media - «Da diversi anni stiamo investendo sul benessere di allievi e allieve, anche prestando particolare attenzione ai periodi di transizione, compreso quello del passaggio dalle scuole medie al post-obbligo», ha esordito in conferenza stampa Marina Carobbio Guscetti, direttrice del Dipartimento.
Sul tavolo oggi diversi temi importanti: la parità tra chi, all’uscita dalla scuola media, opta per una formazione professionale nel duale o in una scuola a tempo pieno e chi sceglie il liceo o la Scuola cantonale di commercio. Si registra poi il secondo miglior dato degli ultimi 20 anni per i nuovi contratti di apprendistato duale.
Maggiore attrattività - Gli ultimi dati sembrerebbero infatti indicare una maggiore attrattività, in Ticino, dei percorsi della formazione professionale. «Sin dal mio arrivo alla direzione del DECS, ho voluto dedicare un’attenzione particolare a questo settore, un settore insufficientemente considerato, in passato al Sud delle Alpi».
Da gennaio del 2026 è previsto un potenziamento organico dell'Ufficio dell'orientamento cantonale. «L'obiettivo è quello di accompagnare i ragazzi nell'esplorazione dei propri interessi, capacità e passioni». Un investimento richiesto anche da parte delle famiglie, degli stessi giovani e delle aziende che offrono percorsi di formazione.
In cantiere un nuovo studio - Il Dipartimento prevede inoltre l'avvio di uno studio per analizzare i bisogni delle aziende formatrici ticinesi. «Lo studio prevede di mappare le buone pratiche già in atto in Ticino nei diversi settori professionali al fine di rafforzare il ruolo dei formatori aziendali».
«Un’offerta formativa più ampia consente di ridurre le scelte “obbligate” e i conseguenti cambiamenti di percorso dovuti a tali scelte. L’intento è quello di continuare a rafforzare la formazione professionale», ha concluso Carobbio Guscetti.
Qualche dato - Detto questo, nell'anno scolastico 2024/25 l'Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale ha svolto 657 consulenze con allievi di terza media e quasi 6mila con quelli di quarta. «Sono numeri che denotano l'importanza di rivolgersi al nostro servizio», ha spiegato Massimo Genasci-Borgna, capo dell’ufficio, che ha presentato l’importante lavoro svolto dagli orientatori con i ragazzi delle scuole medie, così come con giovani adulti e adulti impegnati in percorsi di riorientamento, formazione e sviluppo di carriera.
Gli orientatori hanno inoltre condotto circa 600 incontri collettivi con le classi e promosso diverse iniziative di approfondimento, tra cui “OrientExpress – in viaggio verso la scelta”, un’attività dell’Ufficio realizzata per la seconda volta, che ha coinvolto le sedi del Luganese.
L'importanza degli stage - Massimo Genasci-Borgna ha sottolineato la rilevanza degli stage di orientamento: oltre 6’391 quelli svolti complessivamente tra la terza e la quarta media. «Esperienze preziose verso una scelta formativa consapevole. In merito alle scelte effettuate al termine della scuola media, si registra – proprio come lo scorso anno – una sostanziale stabilità».
Grande novità di quest’anno è la newsletter pensata per i genitori, «pensata per coinvolgerli sempre di più». Sono pubblicate le date delle scadenze importanti, consigli, novità e cambiamenti. «Sta avendo un ottimo successo», ha spiegato Genasci-Borgna.
Diverso invece il discorso per quanto riguarda le consulenze per adulti di riorientamento verso una formazione professionale, che sono aumentate di 200 casi. «Questo - continua Genasci-Borgna - denota un interesse e un bisogno di accompagnamento anche da parte degli adulti».
La formazione professionale - Oscar Gonzalez, aggiunto al direttore della Divisione della formazione professionale, ha infine presentato i dati relativi alla formazione professionale. Quest’anno 4'057 persone hanno iniziato una nuova formazione professionale di base: 2'570 tramite apprendistato duale scuola-azienda e 1'487 frequentando una scuola professionale a tempo pieno.
Al termine della campagna di collocamento, sono rimasti vacanti 37 posti. In totale, le aziende formatrici ticinesi hanno quindi messo a disposizione 2'607 nuovi posti, il che conferma la tendenza positiva già rilevata negli scorsi anni.
Solo circa un terzo di coloro che iniziano una formazione professionale – ha spiegato Oscar Gonzalez – proviene direttamente dalla scuola media, mentre due terzi provengono da altri percorsi (da misure di sostegno alla transizione o da un altro percorso formativo presso scuole medie superiori o scuole professionali a tempo pieno).
Rispetto allo scorso anno, si è riscontrato un incremento di nuovi contratti di apprendistato nelle professioni artigianali, tecniche, informatiche, del verde e sanitarie. Vi è stata invece una flessione nelle professioni del commercio e della vendita, che restano comunque tra le più rappresentate.




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