Rischio espulsione per due giovani curdi: via dalla scuola e dal lavoro
Rischio espulsione per due giovani curdi: via dalla scuola e dal lavoro Due lettere dell'Ufficio migrazione invitano i due ragazzi ad abbandonare scuola e lavoro. Devono essere espulsi verso la Turchia.
Due lettere dell'Ufficio migrazione invitano i due ragazzi ad abbandonare scuola e lavoro. Devono essere espulsi verso la Turchia.
Rischiano sempre di più l'espulsione Zelal (21 anni) e Yekta Pokerce (20), sorella e fratello curdi residenti a Riazzino e ben integrati nella comunità. L’Ufficio della migrazione di Bellinzona ha intimato alla giovane di interrompere immediatamente gli studi al CSIA di Lugano e al fratello di smettere di lavorare, poiché entrambi non dispongono più di un permesso legale di soggiorno. Ne dà notizia oggi laRegioneTicino.
La loro domanda d’asilo era stata respinta nel 2022 dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM), e la decisione era diventata definitiva dopo il rigetto del ricorso da parte del Tribunale amministrativo federale nel novembre 2024. Per quanto riguarda la ragazza, la lettera inviata dall'Ufficio della migrazione di Bellinzona è la risposta a una richiesta di consenso di viaggio scolastico a Milano inoltrata dallo Csia. L'Ufficio oltre a dire no al viaggio, fa notare che «stante la sua attuale situazione a livello migratorio, la frequentazione di una formazione a livello terziario non le è consentita e, di conseguenza, nessuna lista di partecipanti a viaggi scolastici verrà rilasciata». Inoltre l’Ufficio cantonale sottolinea pure che Zelal non può frequentare una formazione di livello terziario, e che il fratello risiede solo “in via tollerata” in attesa del rimpatrio.
La famiglia, fuggita dalla Turchia dopo che il padre era stato perseguito per una vignetta satirica su Erdogan, rischia di tornare in un Paese dove, come curdi, verrebbero discriminati e incarcerati.
Negli scorsi mesi compagni e amici dei due giovani hanno promosso una petizione con oltre 1’700 firme, chiedendo al Consiglio di Stato ticinese di intercedere affinché i fratelli possano continuare il loro percorso scolastico e lavorativo.
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