I possibili tagli dei contributi della Confederazione all'aeroporto del Luganese preoccupano la Città.
AGNO - Il sindaco di Lugano Michele Foletti non ci gira tanto intorno: senza i cinque milioni di franchi dei contributi della Confederazione la sopravvivenza dell'aeroporto di Agno è in bilico. Già perché secondo una delle misure della manovra di risparmio del Dipartimento federale delle finanze toccherebbe otto scali regionali (tra cui anche l'aeroporto del Luganese).
«Allo stato attuale lo scalo realizza un leggero avanzo d’esercizio, ma è chiaro che senza quei contributi si avrebbe un deficit molto importante che non riusciremmo a compensare con l’aumento delle tasse aeroportuali», ha spiegato il sindaco alla Regione. Gli sgravi che si stanno discutendo a Berna riguardano le tasse sui carburanti aerei, che servono alla Confederazione per finanziare le torri di controllo.
Tagli che ridurrebbero le attività dello scalo agli elicotteri e alla scuola di volo. E le conseguenze sarebbero gravi. «Si perderebbero numerosi posti di lavoro. Una trentina solo di dipendenti diretti della Città e poi un’altra ottantina di quelli impiegati allo scalo per conto di altre aziende e società», continua Foletti al quotidiano di Bellinzona. «E poi ci sono una serie di attività economiche che si sono basate nel Sottoceneri proprio grazie alla presenza dell’aeroporto. Ad esempio, il proprietario di Guess ha detto che se non ci fosse più l’aeroporto, che utilizza regolarmente un paio di volte al mese, chiuderebbe l’attività. Ci sono poi altre attività, finanziarie e non solo, che hanno i propri velivoli e utilizzano l’aeroporto. Ha dimostrato di essere utile all’economia luganese e ticinese ed è uno strumento attrattivo nei confronti di persone e attività di alto profilo».