MPS e propaganda via email, la Città: «Li abbiamo già diffidati più volte»

Il Municipio di Bellinzona risponde all'interpellanza del Gruppo PLR e bacchetta il Movimento. «È un uso abusivo della rete informatica».
BELLINZONA - «Non si è trattato della prima volta. I dirigenti dell'MPS sono stati richiamati e diffidati a più riprese. Inoltre l’indirizzo di posta elettronica dal quale partiva l’invio è stato di volta in volta bloccato. Ogni volta però è stato creato appositamente un nuovo indirizzo di posta elettronica, ancora sconosciuto al sistema della Città, per ovviare al blocco».
Sono vere e proprie bordate quelle sparate dal Municipio di Bellinzona in risposta a un'interpellanza del Gruppo PLR che chiedeva lumi sulla (ormai non più) presunta propaganda che il Movimento coordinato da Pino Sergi si era fatto scrivendo una email a tutti i dipendenti comunali. Confermando l'interferenza politica, il Municipio ha precisato che quanto avvenuto costituisce un utilizzo «abusivo della email e della relativa rete informatica di proprietà della Città». Nello specifico - sottolinea il Municipio - si prospetta «una violazione delle norme sulla protezione dei dati» e del «diritto alla privacy».
Su come l'MPS sia riuscito a mettere le mani su tutti gli indirizzi dei dipendenti cittadini, il Municipio può solo fare delle ipotesi. «Non lo sappiamo con certezza», sottolinea. «Si può presumere che l’indirizzario sia stato ottenuto attraverso collaboratori o ex-collaboratori della Città simpatizzanti o militanti del partito in questione o, in alternativa, attraverso un accesso indebito a dati di proprietà dell’Amministrazione. Tutti gli altri partiti del resto - conclude il Municipio - non hanno mai effettuato invii abusivi, eccezion fatta per l’MPS».




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