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La sciura che piange, gli occhiali ipnotici e l'uomo con la maglia del fallimento

LUGANOLa sciura che piange, gli occhiali ipnotici e l'uomo con la maglia del fallimento

04.06.23 - 09:42
Ore 7, stazione ferroviaria di Lugano: il popolo bianconero parte verso la finalissima. Nel video se ne vedono di tutti i colori.
Foto di Davide Giordano
La sciura che piange, gli occhiali ipnotici e l'uomo con la maglia del fallimento
Ore 7, stazione ferroviaria di Lugano: il popolo bianconero parte verso la finalissima. Nel video se ne vedono di tutti i colori.

LUGANO - Ore 7 di domenica 4 giugno 2023. Stazione ferroviaria di Lugano. È una giornata piovosa che ricorda l'autunno piuttosto che l'imminente estate. Ogni tanto esplode qualche petardo. In coda per prendere il treno ci sono centinaia di persone. Appartengono al popolo bianconero. Si va in direzione di Berna, dove alle 14 il Lugano di Mattia Croci-Torti sfiderà lo Young Boys nella finalissima di Coppa Svizzera, la seconda consecutiva raggiunta dai ticinesi. Tio/20Minuti ha raccolto le impressioni di tifosi affezionati e saltuari.

«Comunque vada saranno lacrime» – Ad esempio quelle della signora Silvia già emozionata ancora prima di partire. «Comunque vada saranno lacrime. È una giornata speciale», ammette. E che dire del signor Fausto? Indossa una maglia del Lugano di colore giallo. Ricorda quella dello Young Boys. «L'ho messa anche l'anno scorso nella finale vinta contro il San Gallo e ha portato bene. È una divisa che ha una storia particolare. Perché è legata al fallimento del club risalente a una ventina di anni fa». L'amico Roberto aggiunge: «Io non sono un tifoso sfegatato. Ma in un evento del genere bisogna esserci».   

L'ombrello dell'Ambrì – In partenza c'è anche una ragazza che ammette di andare allo stadio per la prima volta nella sua vita. Spiccano i suoi occhiali ipnotici. Rigorosamente bianconeri. «Me li ha regalati il mio ragazzo», dice indicandolo. Poco più avanti ci imbattiamo in un'altra simpatica tifosa. «Sono già stata alla finale dello scorso anno. Porto fortuna». Le facciamo notare che ha l'ombrello con i colori dell'Hockey Club Ambrì Piotta. Lei sorride: «Lo terrò nascosto».

Il venditore di sciarpe – Solo 3'353 tifosi a partita. È la media degli spettatori accorsi in questa stagione a Cornaredo. Un dato che stride con gli oltre 11'600 supporter che in questa uggiosa domenica sono partiti alla volta di Berna per sostenere la squadra di Mattia Croci-Torti. Poco importa. Una finale trasforma tutti in tifosi. Rincuorando anche chi si sta occupando della realizzazione del nuovo stadio: il potenziale di supporter del Lugano sembra nettamente superiore a quanto si possa immaginare. Intanto, vestito di rosso spunta un giovane che vende le sciarpe della finale. Simpaticamente convinciamo una signora a comprarne una. Prezzo del gadget: 20 franchi. «Siete sempre i soliti», ironizza davanti alla telecamera.

Scaramanzia? – Con altri due supporter si apre una diatriba: il Lugano giocherà in maglia bianca. E la storia indica che tutte le volte che il club ticinese ha giocato una finale in bianco ha perso. In più il cielo grigio ricorda la finale persa nel 2016 contro lo Zurigo quando in panchina stava il leggendario Zdenek Zeman. «Non siamo scaramantici. Siamo positivi a prescindere», replicano i nostri interlocutori all'unisono. 

Soddisfazioni – «È da una vita che seguo il Lugano – sostiene un signore col cappellino in testa –. Trovarci due anni di seguito in finale di Coppa Svizzera è una grandissima soddisfazione. Io sono un abbonato fedele». Conclusione con un manipolo di pittoreschi appassionati. Amano l'inno del Lugano calcio, ma non lo sanno cantare. Rimediano però con un urlo di gioia: «Forza Lugano».  

Altre voci prima di salire sul treno

«Sono abbonata e vado spesso a Cornaredo. Tra i miei calciatori preferiti c'è Aliseda di cui oggi indosso la maglia»
Sandra, 51 anni

«Una finale ti emoziona. Faccio il portiere nel Team Ticino. Spero di arrivare un giorno a giocare nel Lugano». 
Silas, 15 anni

«Andiamo a Berna per vivere una giornata diversa dal solito. Raramente frequentiamo Cornaredo». 
Asia, 23 anni, e Melany (27)

«Siamo tifosi occasionali. Da finale. Per noi è l'occasione di vivere una bella esperienza in famiglia». 
Sara, 38 anni, e José (37)

«Ho la tessera da anni. Sono un tifoso accanito. Ed ero presente alla finale del 1968, a quella del 1993 e a quella dello scorso anno. Tre finali vittoriose...»
Armando, 71 anni

 

 

 

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