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LUGANOLa polizia unica non piace al Luganese

10.05.22 - 14:51
La Conferenza dei municipali si oppone ai progetti portati avanti dal Cantone
tipress
La polizia unica non piace al Luganese
La Conferenza dei municipali si oppone ai progetti portati avanti dal Cantone

LUGANO - No alla polizia unica. I dicasteri sicurezza dei Comuni del Luganese, riuniti nella Conferenza consultiva della Regione III, si oppongono a progetti di accorpamento tra i corpi Comunali e la Cantonale. Nel prendere posizione contro il controverso progetto - in un comunicato odierno - i municipali si schierano così al fianco dell'Associazione delle polizie comunali ticinesi, che aveva già espresso la sua contrarietà in passato. 

La Conferenza - si legge in un comunicato odierno - si rammarica «della riattivazione delle discussioni e di possibili iniziative pilota». Alla polizia unica i Comuni del Luganese preferiscono «piuttosto una nuova e migliore ripartizione di competenze» tra gli agenti comunali e quelli cantonali. 

Il Parlamento il mese scorso è tornato a discutere dell'argomento entrando nel merito di un'iniziativa generica proposta dal deputato Raoul Ghisletta (Ps) e sottoscritto da 16 granconsiglieri di tutti gli schieramenti. Il progetto pilota - che non piace alla Conferenza - è quello del posto di polizia misto di Biasca, lanciato l'anno scorso dai Municipi delle Tre Valli e dal Dipartimento delle istituzioni. 

Nella Conferenza della Regione III, coordinata dalla Città di Lugano in quanto Comune-polo, c'è preoccupazione che «con una polizia unica vengano trascurati i compiti di prossimità», riassume la municipale luganese Karin Valenzano-Rossi. «Negli ultimi anni le polizie comunali hanno investito molto in formazione e infrastrutture, questa tendenza sembra misconoscere i nostri sforzi mentre vediamo che nelle Tre Valli si fa affidamento ad ausiliari non formati per i compiti di polizia. Non vorremmo che venisse svalutato il ruolo del personale formato». 

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