Cerca e trova immobili
CANTONE

La sofferenza di chi aspetta un organo: «Non riesco quasi più a uscire di casa»

La 69enne F.L. è in lista per un trapianto di fegato da oltre 200 giorni.
Imago
La sofferenza di chi aspetta un organo: «Non riesco quasi più a uscire di casa»
La 69enne F.L. è in lista per un trapianto di fegato da oltre 200 giorni.
A risentirne sono sia corpo che mente: «Fatico a essere indipendente. Psicologicamente ti butta giù». È però prossimo un voto che potrebbe cambiare le carte in tavola: quello sulla legge sui trapianti.
LOCARNO - Sette mesi in attesa. E ogni giorno, quando in gioco c’è la propria vita, pesa. Lo racconta a Tio/20minuti, attraverso la sua testimonianza, la 69enne F.L.*, attualmente in lista per un trapianto di fegato. Nel frattempo &egrav...

LOCARNO - Sette mesi in attesa. E ogni giorno, quando in gioco c’è la propria vita, pesa. Lo racconta a Tio/20minuti, attraverso la sua testimonianza, la 69enne F.L.*, attualmente in lista per un trapianto di fegato. Nel frattempo è ormai alle porte, per questa domenica, la votazione sulla modifica della legge sui trapianti, che intende introdurre il principio del consenso implicito per favorire la donazione d’organi.

Ansie e tempi - Aspettare, conferma la paziente, è dura. «L’angoscia è forte, la sento tutti i giorni, e i miei familiari si preoccupano. Sono passati sette mesi e ancora non ho saputo nulla». Tempistiche, queste, che secondo i dati dell'UFSP in Svizzera non sono però anomale, considerando che nel 2021 la metà delle persone che hanno ricevuto un fegato ha atteso più di 299 giorni, e un quarto più di 519. 

Un'altra vita - Con il passare del tempo, sottolinea però F.L., la salute si deteriora: «Spesso non riesco neanche a uscire di casa e a essere indipendente nelle mie attività quotidiane. E già diversi anni prima di andare in pensione non riuscivo più a lavorare». Questo, sottolinea, «psicologicamente ti butta giù».

Dall'epatite al fegato distrutto - I problemi della signora sono però iniziati già nel lontano 2001, quando ha scoperto di avere contratto l’epatite C, che, essendo stata scoperta in stadio avanzato, è poi sfociata in cirrosi epatica. «Mi sono sottoposta a delle cure, ma il mio fegato non ha mai recuperato e si sono formati dei noduli», racconta. Una situazione pesante, soprattutto considerando che la paziente ha sempre condotto una vita sana: «Non fumavo, né bevevo. I dottori credono che io abbia contratto l’epatite tramite una trasfusione di sangue». E il medico che la segue, l’epatologo Andreas Cerny, conferma: «Prima degli anni 90 non esisteva un test per l’Epatite C e la gente donava non sapendo di avere la malattia. Quindi c’è chi ha ricevuto sangue infetto e si è ammalato così». 

«Si può fare di più» - Per quanto concerne il voto sulla donazione di organi, F.L. si dice contenta: «La Svizzera è abbastanza indietro da questo punto di vista. Penso si potrebbe fare di più». 

«Un passo avanti», ma non una garanzia - Cautamente favorevole anche il dottor Cerny. «Il fatto che abbiamo un voto sul tema e che ne parliamo è sicuramente positivo. I Paesi che hanno già il consenso presunto hanno di regola dei tassi di donazione per milione di abitanti più elevati». È vero però, sottolinea, che ci sono altri fattori in gioco. «Le nazioni che hanno un alto tasso di donatori, come ad esempio la Spagna, hanno una filosofia e una dinamica sociale differente rispetto ai Paesi più nordici». Diverso, sia in Spagna che in Italia, e «migliore», è anche «il sistema di gestione dei potenziali donatori in cure intense. Gli specialisti sul posto informano a dovere la famiglia e sono formati nel loro seguito psicologico». Questo è importante, evidenzia l’epatologo, «perché spesso il rifiuto di donare gli organi da parte dei familiari della vittima è un segno che qualcosa è andato storto, durante la fase acuta, nella gestione del lutto». Questi aspetti, chiarisce Cerny, sono indipendenti dal passaggio o meno della modifica di legge, «è dunque difficile prevedere, in caso venga approvata, se le donazioni aumenteranno in maniera sostanziale oppure no». «Ma», conclude, «sarebbe un passo avanti». 

*Nome noto alla redazione.

L’oggetto in voto, in breve
Domenica 15 maggio si voterà sulla modifica della legge sui trapianti. L’idea è quella d'introdurre il modello del consenso presunto per aumentare il numero di donatori d’organi. Attualmente un trapianto è possibile infatti solo se il donatore vi aveva acconsentito in vita (modello del consenso esplicito). Spesso tuttavia nessuno è al corrente della volontà della persona deceduta e i congiunti devono decidere al suo posto. Nella maggior parte dei casi sono contrari alla donazione. Il consenso presunto cambierebbe il sistema: chi non desidera donare i propri organi dovrà dichiarare la propria contrarietà in vita. In mancanza di questa dichiarazione si presumerà che una persona è disposta a donare. I congiunti potranno però rifiutare la donazione se sanno o ritengono che la persona in questione sarebbe stata contraria.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE