«Tenteranno in tutti i modi di trovare lavoro qui»

Il movimento Ticino&Lavoro esprime preoccupazione per la situazione e si rivolge al Cantone e a Berna
MANNO - «Il nostro cantone subirà una maggiore pressione da parte di lavoratori oltrefrontiera che cercheranno in tutti i modi e con tutti i mezzi di trovare condizioni di lavoro migliori in Svizzera». È l’allarme lanciato dall’associazione e il movimento Ticino&Lavoro in vista del mese di settembre, «causa termine del lavoro ridotto, fine del lavoro stagionale e fine blocco da parte dell’Italia al divieto dei licenziamenti».
Per questo motivo i fondatori dell’associazione, Omar Valsangiacomo e Giovanni Albertini, si rivolgono al governo cantonale e federale affinché «sospendano l’erogazione di permessi G (frontalieri)» e «mantengano lo stato di necessità». Agli Uffici regionali di collocamento viene invece chiesto di «potenziare i servizi e renderli più efficaci», evitando «inutili corsi e programmi occupazionali» e puntando piuttosto su «riqualifiche mirate e corsi di lingua».
Se da una parte «stanno sorgendo pagine social e portali con lo scopo per i lavoratori oltrefrontiera di trovare informazioni e un’occupazione nel nostro territorio», Albertini ha dal canto suo lanciato una petizione su change.org che ha finora raccolto oltre 250 firme.




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