«Sono scappati tutti lasciando i lavori a metà»

Due palazzi in costruzione abbandonati di colpo in Viale Olgiati. Cosa c’è dietro? Il quartiere si interroga. Intanto, sul fondo sono maturati 600'000 franchi di ipoteche legali
Due palazzi in costruzione abbandonati di colpo in Viale Olgiati. Cosa c’è dietro? Il quartiere si interroga. Intanto, sul fondo sono maturati 600'000 franchi di ipoteche legali
BELLINZONA – I lavori erano iniziati nel 2017. Da due mesi, invece, tutto è fermo. Quelle due palazzine di Viale Olgiati, a Giubiasco, sono rimaste a metà. Gli artigiani che ci lavoravano si sono dileguati di colpo. E pare che nel frattempo sul fondo in questione siano maturati circa 600'000 franchi di ipoteche legali. Nel quartiere sono in molti a farsi la stessa domanda. E adesso cosa accadrà? «Se ne sono scappati tutti – dice un residente della zona – lasciando i lavori in sospeso».
Tensioni tra proprietaria e committente – Guardando i due edifici, la mente balza subito al “mostro” di Breganzona, palazzo in costruzione abbandonato da anni e tristemente legato a un crac milionario, da cui partì l’inchiesta sulla banca Wir. Stavolta, però, il problema è di tutt’altra natura. Ci sarebbero, infatti, tensioni tra la proprietaria e il committente dei lavori. Moglie e marito.
Addio in fretta e furia – Nel frattempo, si sarebbero accumulati i precetti esecutivi inoltrati dalle varie ditte che non sono state pagate per i lavori eseguiti. Fa riflettere il fatto che l’impresa incaricata per la posa dei ponteggi abbia letteralmente smontato e asportato tutte le impalcature. Sembra avere salutato tutti definitivamente, con tanto di rimozione delle insegne, anche l’azienda a cui erano stati delegati i lavori.
La voce dell’autorità – «Il Municipio – spiega Simone Gianini, capo del dicastero territorio e mobilità –, tramite i propri servizi, ha subito chiesto informazioni alle parti coinvolte e intimato il proseguimento dei lavori. La risposta da parte della direzione, anche a nome della committenza, è stata che ci sono delle problematiche interne tra promotore e proprietaria, in corso di verifica. E che i lavori sarebbero ripresi in primavera».
Margini di manovra – Cosa può fare la Città in casi del genere? Trattandosi di edilizia privata i margini di manovra sono ridotti. «Oltre al controllo costante e alla pressione tramite diffide – riprende Gianini – l’unico strumento che la legge edilizia offre in casi del genere, rari e su cui il Municipio evidentemente nulla può, è la revoca della licenza edilizia e l’intimazione del riordino del fondo allo stato originario. Questo, però, solo se il cantiere non dovesse riprendere nei modi e tempi usuali».








