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CANTONERicostruita tale e quale la ringhiera che uccise Giada

29.11.16 - 20:00
Il Cantone: «È una questione di opportunità». Ancora una volta, però, anche di «priorità»
Rescue Media/Tio/20 Minuti
Ricostruita tale e quale la ringhiera che uccise Giada
Il Cantone: «È una questione di opportunità». Ancora una volta, però, anche di «priorità»

FAIDO - Nell’agosto scorso, quella ringhiera di vecchia generazione sulla Cantonale a Faido aveva fatto molto discutere. Aveva determinato l’esito dell’incidente costato la vita alla 19enne leventinese Giada Bosio. Nelle settimane che erano seguite, il tema delle ringhiere pericolose lungo le strade ticinesi era tornato alla ribalta delle cronache per scontrarsi però contro la dura realtà dei conti: sostituire contemporaneamente tutte le vecchie “barriere tipo Stato” sui 90 km di strade su cui sono ancora presenti è economicamente insostenibile, assicurano le autorità.

Barriera ricostruita tale e quale

Chi nelle ultime settimane fosse transitato in Via Birreria a Faido, però, potrebbe aver notato che il segmento distrutto nel tragico incidente di agosto è stato ricostruito tale e quale. Insomma, cambiare tutte le barriere “tipo Stato” in una volta sola sarà anche impossibile, ma perché al posto di una ringhiera già da sostituire e rivelatasi tanto infida ne è stata installata una dello stesso tipo?

Una «questione di opportunità»

La scelta di «ripararla» anziché sostituirla è stata dettata da «una questione di opportunità»,  spiega l’ingegnere Giovanni Simona, Capoufficio dell’Area dell'esercizio e della manutenzione presso il Dipartimento del territorio. In maggio, infatti, è stata inoltrata una domanda di costruzione per la proprietà confinante con quel tratto di strada e il Cantone ha così deciso di aspettare: «Con quello che dovrebbero fare, la situazione potrebbe mutare: potrebbe cambiare ad esempio l’accesso alla proprietà o venire eliminata la barriera» precisa Simona. «Sentiremo i responsabili dei lavori quando inizierà il cantiere», aggiunge.

A Faido, però, «è tutto fermo»

In Comune, in effetti, una licenza edilizia per i lavori in questione c’è, ma il Cantone potrebbe trovarsi costretto ad aspettare a lungo prima di rivalutare, eventualmente, il destino della ringhiera. «È tutto fermo perché chi dovrebbe comprare e ha presentato la domanda di costruzione non dà più riscontri», fanno sapere gli attuali proprietari del fondo, che sono totalmente estranei sia alla domanda di costruzione che alle decisioni riguardo alla ringhiera. Sull’edificio, del resto, campeggia ancora un cartello con la scritta “Vendesi”.

«Comunque non è una priorità»

Confrontato con questo stato di cose, il Cantone non prevede tuttavia al momento di riconsiderare l’intervento alla ringhiera: «Siamo in attesa, è vero, ma la sostituzione di quella barriera, in ogni caso, non è prioritaria», sottolinea Simona. «Di barriere tipo Stato ne abbiamo circa 90 km e la loro sostituzione costerebbe 90-100 milioni» ricorda. «A lungo termine dobbiamo farle sparire», continua, ma «difficilmente» ciò sarà possibile in tempi medio-brevi.

Nessuna priorità nemmeno per il Consiglio di Stato

«La barriera di Faido, sul luogo dell’ultimo tragico incidente, pur essendo da sostituire a medio lungo termine, non era considerata prioritaria, in quanto questa si trovava all’esterno del marciapiede, in una zona limitata a 50 Km/h e su un tratto di strada diritta, inoltre il suo stato di conservazione era ancora buono», scrive il Consiglio di Stato ─ in data 26.10 e senza fare riferimento ai lavori di riparazione già effettuati ─ in risposta a un’interrogazione sulla sicurezza delle barriere stradali del granconsigliere Bruno Storni (Ps) del 4 agosto scorso. «La sostituzione non era quindi prevista nei prossimi anni ─ continua l’esecutivo cantonale ─. Era però praticamente impossibile ipotizzare le modalità e il luogo dell’incidente».

Rifarla costerebbe 58mila franchi. La riparazione è costata 3’600

A rendere particolarmente onerosa la sostituzione delle barriere tipo Stato con barriere elastiche simili ai moderni guard rail è la necessità di risanare/rifare in calcestruzzo il ciglio stradale, generalmente costituito da cordoli in sasso. Il costo medio complessivo per la sostituzione, dettaglia il Cds, «varia da circa CHF 900 a circa CHF 1’200 al metro lineare, a dipendenza della difficoltà». Facendo un calcolo approssimativo e per eccesso, sostituire tutto quel tratto di ringhiera a Faido costerebbe quindi un massimo di 58mila franchi. Riparare la barriera è costato invece 3’600 franchi, fa sapere l’Area dell'esercizio e della manutenzione. «La cifra sarà rimborsata dall’assicurazione», aggiunge.

A norma di legge

Come già ricordato dopo l’incidente di agosto, in Ticino i chilometri di strade dotati di barriere di vecchia generazione sono 136: 90 di barriere tipo Stato, 24 di ringhiere di altro tipo e 22 di paracarri. «In applicazione della norma VSS 640561 non in tutte le situazioni dove oggi è presente una barriera tipo Stato questa deve essere sostituita», sottolinea il CdS. Su una strada cantonale con un traffico medio inferiore ai 12mila veicoli al giorno, per esempio, «i casi in cui è necessaria una protezione sono rari».

Sostituite con «un ritmo compatibile alle disponibilità finanziarie»

Il CdS precisa inoltre che le “barriere tipo Stato” «non sono assimilabili a elementi di trattenuta per i veicoli» e sono state posate in un’epoca in cui «il volume di traffico era ben diverso». «Esse sono sostituite regolarmente con elementi di trattenuta dei veicoli laddove le circostanze lo richiedono e con un ritmo compatibile alle disponibilità finanziarie per la manutenzione e la conservazione del patrimonio stradale», ribadisce.

Ogni anno 3,3 chilometri di barriere tipo Stato sostituite

La spesa destinata al risanamento dei cigli (di qualsiasi tipo) è di circa 6 milioni l’anno e gli interventi vengono coordinati con il risanamento della pavimentazione, spiega il CdS. In media vengono posati 7,6 chilometri di nuove barriere all’anno. 3,3 vanno a sostituire le vecchie barriere tipo Stato.     

 

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COMMENTI
 

abosio 7 anni fa su tio
Cosa dire a dei burocrati che valutano la vita di una persona 50'000 franchi, non era una prirità sostituire quella barriera e quando sarà una priorità, quando morirà un'altra persona? quel giorno all interno dello stabile vi era gente che lavorava in quanto è una falegnameria e se l'auto avesse travolto qualcuno nel piazzale sottostante cosa si direbbe che la Giada era pure un'assassina? solo il fato ha permesso che non venisse coinvolto nessuno e se la barriera fosse stata messa a norma in quanto su strada cantonale anche se ail limite è 50 km/h è pur sempre una cantonale ora non sarei qui a piangere per la Giada ma a ridere con la Giada. Un padre triste ed amareggiato

flowerking 7 anni fa su tio
Risposta a abosio
Questi burocrati vivono in un mondo lontano anni luce dalla realtà, restando rinchiusi nei loro ovattati uffici.

comp61 7 anni fa su tio
Risposta a abosio
completamente d'accordo.

Vhpd 7 anni fa su tio
Risposta a abosio
Concordo pienamente, e le sono vicino nel suo dolore.

moonie 7 anni fa su tio
Risposta a abosio
che vergogna per quello che dovrebbe essere un paese civile. i cittadini dovrebbero dare una lezione a questi burocrati disumani, strapagati con i nostri soldi e che lavorano evidentemente a nostro danno. si potrebbe fare una colletta, magari chiedere più offerte (58'000 fr. per una ringhiera?? magari qualcuno si mette una mano sulla coscienza e fa un'offerta migliore) e mettere una ringhiera a norma affinché nessun'altro possa farsi male o peggio. parteciperei volentieri, una lezione per chi ci amministra e un servizio per il prossimo per evitare il "prossimo morto" di cui sicuramente il signor simona non si sentirebbe responsabile. le sono vicina

Edward 7 anni fa su tio
Risposta a abosio
Caro padre di Giada, già nel mio primo scritto avevo citato le stesse cose. Purtroppo sono stato uno in cui, fra altri incidenti, ha dovuto soccorrere persone "infilzate" dalle maledette barre di ferro. Molti ne ho visti e parecchi nono morti. Negli anni '80 mi sono battuto con moltissimo scritti o articoli sulla pericolosità di queste barriera, però, mai nessuno si è degnato di ascoltare l'appello!! Quanti anni sono passati, certamente più di 30 e nulla è cambiato e cambierà. Questi scritti del blog, servono a poco, solo a sfogare la rabbia che sta dento di noi.! E poi, bastano anche 30 km orari per essere "infilzati" da dette barriere. Purtroppo abbiamo gente sbagliata nel posto sbagliato, finché vige detto concetto non cambierà nulla. E aggiungo che condivido pienamente e giustamente quanto detto da "flowerkinging". Ciao Caro padre di Giada.

Edward 7 anni fa su tio
Povera Giada. Si cita: ...«Riparare la barriera è costato invece 3’600 franchi, ...la cifra sarà rimborsata dall’assicurazione». Ma dove sta il rispetto per una persona? È vergognoso, e mi domando se queste persone hanno la coscienza pulita!!! Le autorità e i capi responsabili delle manutenzione, dovrebbero vedere una persona "infilzata" da queste barre di ferro che forse è meglio dire "barre di morte". Che provino a stare tutto il tempo vicino a questa povera persona, magari sino alla sua morte, e forse cambieranno mentalità. Ma questa è solo utopia. Ciao cara Giada.
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