Unia, continua la nota stampa, "conviene che, trattandosi di normative non vincolanti, che comportano un ingaggio personale notevole bisogna concedere un certo tempo di adattamento e quindi sperare in una risposta univoca era pura utopia. Ciò nondimeno i funzionari del sindacato hanno, a fronte di intelligenti discussioni e ricerca di soluzioni, dovuto scontrarsi anche con resistenze ideologiche incomprensibili ed in alcuni casi con arroganti e supponenti prese di posizione, e ciò anche da parte di alcune imprese che vanno per la maggiore. Imprese che minimizzando la questione hanno opposto un netto rifiuto alla richiesta di contenere la durata del lavoro entro limiti di tempo ragionevoli. Unia non può essere d’accordo con chi sfottendo mette a repentaglio la salute dei lavoratori, facendo finta di non sapere che si sta lavorando confrontati con temperature micidiali oltre che con livelli di ozono fuori da tutti i parametri. Addirittura, proprio nella giornata di ieri, abbiamo dovuto registrare alcuni casi in cui si è iniziato il lavoro alle 7.00 di mattina e si è terminato oltre le 19.00 di sera".
Perciò Unia "rivolge un nuovo appello ai responsabili dei lavori e ai committenti pubblici e privati affinché le regole sottoscritte dai partner contrattuali, benché non vincolanti dal profilo giuridico ma certamente inderogabili da quello morale, siano prese in seria considerazione almeno laddove è tecnicamente possibile applicarle".