«Modificare la legge federale sull’assicurazione malattie»

Lo chiede una mozione di Lorenzo Quadri
BERNA - «Chiedo al Consiglio federale di presentare al Parlamento una proposta
di modifica della legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) che preveda una limitazione della libertà di scelta dell’assicuratore, nel senso che l’assicurato il cui premio è coperto interamente dal sussidio RIPAM (riduzione individuale dei premi dell’assicurazione malattia) non possa scegliere un modello assicurativo il cui premio effettivo superi quello medio di riferimento su cui si basa il citato sussidio».
Lo chiede il consigliere federale Lorenzo Quadri, «per evitare che l’assicurato in questione possa diventare moroso per la parte di premio effettivo che eccede quello riconosciuto nel calcolo cantonale».
L’ammontare del sussidio RIPAM per la riduzione del premio di assicurazione malattia «viene stabilito sulla scorta del cosiddetto “premio medio di riferimento”. Quest’ultimo - scrive Quadri - rappresenta una media ponderata dei premi in vigore, pesata in base al numero di persone assicurate per ciascun
premio. Senza un riferimento comune, sarebbe in effetti troppo complicato calcolare il sussidio individualmente per ogni possibile combinazione di assicurazione, regione, franchigia ed età».
Per il consigleire «in questo quadro si inserisce la libertà di scelta dell’assicurazione malattia. Singoli assicuratori possono praticare premi superiori a quello di riferimento. La conseguenza è che anche persone il
cui premio sarebbe in teoria coperto totalmente dal sussidio RIPAM possono, nella pratica, diventare morose per la differenza tra il premio reale e il premio medio di riferimento, generando in questo modo ulteriori oneri per l’ente pubblico».
In Ticino i morosi di cassa malati «sono circa 20 mila, per un costo annuo vicino ai 20 milioni; due terzi a carico del Cantone, un terzo dei Comuni.
Si tratta di cifre rilevanti, che è importante contenere. La realtà mostra che anche persone che teoricamente dovrebbero avere il premio interamente coperto dal sussidio RIPAM possono andare ad ingrossare le fila dei morosi».
Con questa mozione si «mira a correggere almeno questa palese distorsione, i cui costi ricadono sull’ente pubblico e quindi sui contribuenti» conclude Quadri.



