Più impegno per bambini ucraini deportati

È quanto auspica una mozione approvata oggi dal Consiglio degli Stati. Il dossier è ora nelle mani del governo.
BERNA - La Svizzera deve impegnarsi di più per il rimpatrio dei bambini ucraini deportati dalla Russia. È quanto auspica una mozione dell'ex consigliere nazionale Nicolas Walder (Verdi/GE) - da poco eletto nel governo di Ginevra - approvata oggi dal Consiglio degli Stati per 24 voti a 5 a 7 astensioni. Il dossier è ora nelle mani del governo.
Concretamente, la Confederazione dovrebbe aderire alla Coalizione internazionale per il rimpatrio dei bambini ucraini, lanciata il 2 febbraio 2024.
Durante la discussione della mozione al Consiglio nazionale nel giugno scorso, Walder aveva affermato che la deportazione dei bambini costituiva un grave crimine di guerra. La coalizione internazionale per il rimpatrio dei bambini ucraini conta ormai 41 Stati membri. Finora meno di 400 di loro hanno potuto fare ritorno in Ucraina.
Con la decisione odierna, la Camera dei Cantoni ha seguito la maggioranza della sua commissione preparatoria, secondo cui la presenza della Svizzera al fianco dei Paesi che condividono le sue priorità in materia costituisce un segnale politico forte e importante.
Stando alla relatrice della commissione, Tiana Angelina Moser (PVL/ZH), non è chiaro quanti bambini siano esattamente coinvolti. In commissione è stata avanzata la cifra di 20 mila soggetti interessati, "ma si può presumere che il numero delle persone coinvolte sia in realtà più elevato".
Nella sua risposta scritta, il Consiglio federale si era inizialmente detto contrario alla mozione, facendo notare che la Svizzera si impegna già a sufficienza a favore dei bambini rapiti. Ma durante la discussione in aula, il ministro degli esteri, Ignazio Cassis, ha spiegato che, nel frattempo, il ruolo di osservatore della Svizzera si è intensificato a tal punto che la questione dell'adesione non fa più alcuna differenza.



