Cerca e trova immobili

SVIZZERALavoro in nero, Camere ancora divergenti sulle sanzioni

08.03.17 - 17:05
La maggioranza del Consiglio nazionale (117 voti a 72) ha nuovamente respinto la revisione parziale della Legge
Keystone
Lavoro in nero, Camere ancora divergenti sulle sanzioni
La maggioranza del Consiglio nazionale (117 voti a 72) ha nuovamente respinto la revisione parziale della Legge

BERNA - Rimane ancora una divergenza tra i due rami del Parlamento in merito alla revisione parziale della Legge contro il lavoro nero (LLN). La maggioranza del Consiglio nazionale (117 voti a 72) ha nuovamente respinto oggi le disposizioni sulle sanzioni.

Il nuovo articolo in materia mira a punire con una multa compresa tra 1000 e 5000 franchi le violazioni degli obblighi di annuncio. La sinistra, per bocca di Susanne Leutenegger Oberholzer (PS/BL), ha sottolineato l'importanza di prevedere delle sanzioni se si vuole veramente lottare contro il lavoro nero.

Tali sanzioni non sono efficaci per lottare contro il lavoro nero, creano anzi solo ostacoli e comportano un eccessivo onere amministrativo alle imprese, ha affermato Sylvia Flückiger-Bäni (UDC/AG) sostenendo che esistono già altri strumenti legislativi per punire chi sgarra.

La Camera del popolo ha invece rinunciato a voler mantenere a ogni costo il conteggio semplificato del salario, generalmente previsto per rapporti di lavoro di breve durata o di poco conto (il salario non deve superare i 21'150 franchi annui).

Con 95 voti contro 92, il Nazionale ha infatti deciso, come già fatto dagli Stati, che in futuro le società di capitali e società cooperative, nonché il coniuge e i figli che lavorano nell'azienda di famiglia, non potranno più fare ricorso alla procedura semplificata.

La commissione raccomandava di eliminare questa possibilità visti gli abusi constatati. In taluni casi vi sono datori di lavoro che hanno usufruito di tale opportunità benché non ne avessero diritto. In questi casi, inoltre, generalmente l'imposta da pagare è più bassa, ha spiegato il relatore commissionale Dominique de Buman (PPD/FR). Per la minoranza tale misura è invece sproporzionata.

Con 103 voti contro 90, contrariamente a quando deciso in prima lettura, il Nazionale ha anche stabilito che la procedura di notifica si applicherà anche a presunte infrazioni a contratti collettivi di lavoro di obbligatorietà generale. Per la maggioranza è importante creare le basi legali per permettere agli organi di controllo di segnalare alle commissioni paritetiche gli indizi di possibili abusi.

Secondo l'UDC e la maggioranza del PLR, che hanno chiesto in vano lo stralcio di questa disposizione, si rischiano dei doppioni e un eccesso di burocrazia giacché per il rispetto del CCL sono già previsti organi di controllo specifici. La revisione della LLN torna ora al Consiglio degli Stati.


 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE