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Il "guaritore" parla al processo: "Le vittime si sono infettate tra di loro"

E' in corso il processo nei confronti dell'insegnante di musica accusato di aver infettato sedici persone con il virus HIV
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Il "guaritore" parla al processo: "Le vittime si sono infettate tra di loro"
E' in corso il processo nei confronti dell'insegnante di musica accusato di aver infettato sedici persone con il virus HIV
BERNA-MITTELLAND - L'insegnante di musica, autoproclamatosi "guaritore", accusato di aver contagiato intenzionalmente tra il 2001 e il 2005 sedici persone con il virus HIV e parte delle vittime con quello dell'epatite C, ha dep...

BERNA-MITTELLAND - L'insegnante di musica, autoproclamatosi "guaritore", accusato di aver contagiato intenzionalmente tra il 2001 e il 2005 sedici persone con il virus HIV e parte delle vittime con quello dell'epatite C, ha deposto stamani davanti al Tribunale regionale di Berna-Mittelland. L'imputato ha respinto tutte le accuse: non si è mai procurato sangue infetto né ha mai punto nessuno.

Il fatto che tutte e 16 le vittime lo accusano del contagio è da ricondurre a una sorta di congiura, ha sostenuto il 54enne. "Queste persone sono state aizzate attivamente contro di lui", dall'Aiuto Aids Svizzero, dall'Inselspital e dal giudice istruttore.

Commentando le conclusioni del perito filogenetico, in base al quale tutte le vittime sono state infettate dalla stessa fonte, l'uomo ha spiegato che è impossibile che egli possa essere la "persona terza" responsabile dei contagi citata dall'esperto. Le vittime devono essersi infettate tra di loro, ma come non lo sa spiegare. È pure pensabile che una o più persone esterne "abbiamo causato tutto ciò". Ad ogni modo il responsabile dei contagi non può assolutamente essere lui, ha affermato.

In prima linea è un insegnante di musica, questa è la sua vocazione, ha spiegato. Al contempo ha dichiarato di essere "una persona molto mistica ed esoterica"; ai suoi allievi ogni tanto ha dato una bibita rinvigorente a base di Echinaforce e un po' di alcol. Ma mai ha effettuato agopunture, e solo una volta ha punto qualcuno: "l'ho fatto alla mia ex moglie, aveva mal di schiena".

Con tutti gli altri ha impiegato le sue forze guaritrici al massimo attraverso la pranoterapia. Pure escluso che egli si sia procurato sangue infetto, visto che soffre di emofobia, ha raccontato. Perché le vittime sostengano qualcos'altro non lo sa.

L'interrogatorio del 54enne si è dimostrato difficile: a più riprese ha indicato di non capire le domande del giudice Urs Herren o ha dato risposte fuori tema. Ciò può avere anche motivi linguistici: il tedesco non è la sua lingua madre. Herren lo ha invitato ripetutamente di rispondere in maniera concreta e di non fuorviare. Più volte l'imputato ha accusato altre persone coinvolte nel procedimento di essere drogate o di essere vittime di abusi sessuali in famiglia.

Quanto alla sua situazione personale l'uomo ha dichiarato di essere in cura psichiatrica a causa dei suoi "problemi" attuali. Egli ha trovato un'ottima psichiatra. I problemi "non mi opprimono troppo. Ho imparato a gestirli e posso lavorare lo stesso".

Il "guaritore" ha respinto con forza le conclusioni della perizia psichiatrica effettuata da un'altra esperta. L'autrice era prevenuta: si è basata sulle informazioni delle autorità che hanno svolto l'inchiesta, lui stesso non ha praticamente potuto dire la sua e ha lasciato anticipatamente la seduta, ha sottolineato.

Il 54enne gestisce una scuola di musica a Berna. Attualmente ha però un solo allievo. Un tempo erano una quarantina, ma a causa delle "pubblicazioni negative sui giornali" ha perso quasi tutti gli alunni.

Il processo prosegue con diverse deposizioni di testimoni. Ancora sono attese la requisitoria del ministero pubblico e l'arringa del legale del "guaritore", accusato di lesioni gravi multiple e propagazione di malattie dell'uomo. La sentenza dovrebbe essere resa nota il 21 o 22 marzo.

Ats

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