La SEM rifiutò la naturalizzazione, ma il TAF ora gli dà una seconda chance

Accolto il ricorso del figlio di un oligarca ucraino, residente in Svizzera dal 2011
SAN GALLO - La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) deve riesaminare il rifiuto della naturalizzazione di un uomo d'affari ucraino. Lo ha deciso il Tribunale amministrativo federale (TAF). Il candidato è il figlio dell'oligarca Igor Palytsia, a sua volta vicino a Igor Kolomoiski, perseguito a seguito del fallimento della PrivatBank, la più grande banca privata ucraina ora nazionalizzata.
Residente in Svizzera dal 2011, Zakhar Palytsia ha presentato la sua domanda di naturalizzazione nel 2020. Dopo tre anni di procedura, la SEM ha respinto la sua richiesta per motivi di sicurezza interna ed esterna. L'autorità si è basata sui pareri negativi del Servizio delle attività informative della Confederazione (SRC), dell'Ufficio federale di polizia (fedpol) e del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
In una sentenza pubblicata oggi, il Tribunale amministrativo federale ha accolto il ricorso dell'ucraino e ha rinviato il caso alla SEM per ulteriori indagini e una nuova decisione. Allo stato attuale, il TAF ritiene che i legami tra il ricorrente, suo padre e Igor Kolomoisky non siano sufficientemente provati per poter giudicare che la naturalizzazione costituirebbe una minaccia per la sicurezza della Svizzera.
Legami con gruppo Privat - Nella sua decisione, la SEM sottolineava che l'interessato deteneva partecipazioni in diverse società affiliate al gruppo Privat. Quest'ultimo era stato originariamente creato attorno alla PrivatBank, la grande banca ucraina rilevata dallo Stato in seguito alla sua bancarotta fraudolenta nel 2016.
Secondo la sentenza del TAF, il gruppo Privat è guidato da tre uomini d'affari, tra cui Igor Kolomoiski. La PrivatBank avrebbe reclamato a questi ultimi quasi 7 miliardi di dollari.
La SEM sosteneva inoltre che il padre del ricorrente, Igor Palytsia, fosse uno dei leader del partito "For the Future", una formazione politica vicina a Kolomoiski. Per i giudici sangallesi, la filiazione non è sufficiente per motivare un rifiuto della naturalizzazione.




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