La banda criminale "ladri nella legge" ordinerebbe di evitare qualsiasi cooperazione con le autorità dello Stato
BELLINZONA - Un 29enne georgiano avrebbe dovuto comparire oggi davanti al Tribunale penale federale (TPF) per rispondere di partecipazione a una organizzazione criminale, riciclaggio, furti in banda e violazione di domicilio. Poiché l'imputato non si è presentato il processo è stato rinviato a novembre.
Il 29enne viene accusato di essere stato, tra la primavera 2009 e il gennaio 2010, «membro attivo nell'organizzazione mafiosa georgiana Vory v Zakone» (letteralmente "ladri nella legge"): in base all'atto di accusa, come capo regionale, era responsabile per la zona di Berna e Soletta.
L'uomo era stato ricercato con un decreto d'accusa internazionale e arrestato in Grecia nel 2013. Nel settembre dello stesso anno venne estradato verso la Svizzera dove fino all'agosto 2015 scontò una pena detentiva temporanea. L'attuale luogo di residenza dell'accusato non è noto.
Oggi, all'inizio del processo l'avvocata del 29enne non ha potuto fornire una motivazione concreta sull'assenza del suo cliente. I giudici dopo una breve interruzione hanno quindi deciso di rinviare il processo al 2 e 3 novembre.
L'atto di accusa fornisce indicazioni sul perché l'accusato non si sia presentato al processo: la banda criminale "ladri nella legge" ordinerebbe, sulla base di principi ideologici, di evitare qualsiasi cooperazione con le autorità dello Stato. Inoltre i membri devono interrompere i contatti con le loro famiglie, non avere più alcuna fissa dimora e non disporre più di una proprietà privata.
Al 29enne viene rimproverato di aver rubato - insieme a membri della sua banda - gioielli, profumi, abiti di marca e articoli elettronici. Inoltre la banda si sarebbe arricchita tramite riciclaggio di denaro e poi - secondo l'atto di accusa - avrebbe usato i soldi per aiutare i membri della banda a pagare i costi legali e "assisterli" in prigione.