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Svizzeri un po' più ottimisti riguardo alle loro finanze

Sondaggio Comparis: cresce l’ottimismo degli svizzeri sul futuro finanziario, trainato soprattutto dai giovani e dalle prospettive di reddito.
20min/Matthias Spicher
Fonte Comparis
Svizzeri un po' più ottimisti riguardo alle loro finanze
Sondaggio Comparis: cresce l’ottimismo degli svizzeri sul futuro finanziario, trainato soprattutto dai giovani e dalle prospettive di reddito.

BERNA - Una parte crescente della popolazione svizzera guarda con fiducia al proprio futuro finanziario. È quanto emerge da un sondaggio rappresentativo di Comparis. Il 27% si aspetta un miglioramento, una percentuale nettamente superiore rispetto a un anno fa. Chi si aspetta un miglioramento delle proprie finanze punta soprattutto su un reddito personale più elevato, ad esempio attraverso un bonus, un aumento di stipendio o un lavoro meglio retribuito.

Il reddito da lavoro autonomo: chiave per il miglioramento - Il fattore decisivo è su cosa gli ottimisti basano le loro speranze. Il sondaggio mostra chiaramente che i miglioramenti attesi riguardano soprattutto la propria vita lavorativa: il 31% degli ottimisti spera in un bonus più alto o in un aumento di stipendio per sé o per il partner. Il 28% si aspetta un lavoro meglio retribuito, ad esempio attraverso un cambio di lavoro o una promozione.

Altri possibili fattori svolgono un ruolo secondario. Solo pochi intervistati ritengono che la propria situazione finanziaria migliorerà sensibilmente grazie alla riduzione dei costi, alle misure politiche o agli sgravi statali. «Le persone puntano sulle loro opportunità professionali», commenta Kuhn. «Ciò dimostra fiducia nel mercato del lavoro e anche che non ci si aspetta quasi alcun alleggerimento strutturale. L’ottimismo finanziario è chiaramente guidato dal reddito e dalle prestazioni».

Più giovane è l’età, maggiore è la speranza di miglioramenti finanziari - L’ottimismo è particolarmente marcato tra i giovani adulti. Nella fascia di età tra i 18 e i 35 anni, il 45% si aspetta finanze migliori per il 2026. Tra i 36 e i 55 anni la percentuale è ancora del 23%, mentre tra gli over 56 è solo dell’11%. Questa reticenza tra gli anziani persiste nonostante il fatto che, nel 2026, i pensionati riceveranno per la prima volta una tredicesima rendita AVS.

Kuhn classifica le differenze: «I giovani sono spesso all’inizio della loro carriera. Si aspettano aumenti di stipendio, bonus e nuove opportunità. Questo spiega l’ottimismo, ma comporta anche il rischio di sottovalutare le sfide a lungo termine, soprattutto per quanto riguarda la previdenza per la vecchiaia».

Le persone anziane valutano la loro situazione in modo più obiettivo - I lavoratori più anziani e i pensionati valutano il loro futuro finanziario con molta più cautela. I loro redditi non aumentano quasi più, mentre le spese fisse, come i premi della cassa malati o i costi di alloggio, rimangono elevate. «Le persone anziane sanno con relativa certezza quali saranno le loro entrate in futuro», afferma Kuhn. «Ciò si traduce in meno ottimismo e spesso in una valutazione più realistica».

Reddito, istruzione e luogo di residenza influenzano le aspettative. - Oltre all’età, anche altri fattori influenzano le aspettative finanziarie, come il reddito: il 33% degli intervistati con un reddito familiare superiore a 8’000 franchi al mese si aspetta un miglioramento, mentre tra coloro con un reddito fino a 4’000 franchi la percentuale è solo del 20%. «Chi ha una situazione finanziaria migliore si aspetta un maggiore margine di manovra», afferma Kuhn.

Anche le persone con un livello di istruzione più elevato guardano al futuro con maggiore ottimismo rispetto a chi ha un livello di istruzione medio-basso. Inoltre, i residenti nelle città sono più fiduciosi rispetto alle persone che vivono negli agglomerati o nelle regioni rurali, nonostante gli elevati costi abitativi.

Casse malati e abitazioni gravano sui pessimisti - Chi si aspetta un peggioramento per il 2026 adduce motivi chiari: circa tre quarti dei pessimisti citano l’aumento dei premi di cassa malati. Quasi un terzo dei pessimisti prevede un aumento degli affitti o dei tassi ipotecari. «L’aumento dei costi fissi rimane il principale fattore di incertezza. Ciò limita il margine finanziario di molte famiglie», osserva Kuhn.

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