I ricordi di una guardia svizzera zurighese durante due anni in Vaticano tra cucina, ricette e sicurezza.
ROMA - Pizza, dolci e tanto calcio. Chi per due anni ha avuto il privilegio e la possibilità di conoscere meglio Papa Francesco dietro le quinte è lo zurighese David Geisser. Chef di professione, il 35enne è stato arruolato nelle file delle guardie svizzere nel 2013 a pochi mesi dall’investitura del nuovo pontefice.
Un libro di ricette - «Papa Francesco era una persona incredibile», spiega Geisser a 20Minuten. «I suoi occhi trasmettevano una grande profondità». Oltre alla sicurezza, lo zurighese si occupava anche di cucina. Un’esperienza che ha poi raccolto nel libro “The Vatican Cookbook”. «Durante il reclutamento, ero già uno chef conosciuto. In seguito quando ho incontrato il comandante per il primo colloquio, mi è stato chiesto se fossi interessato a scrivere un libro di ricette. Ho detto subito di sì».
Dolci e pizza - Generalmente, le guardie svizzere sviluppano un rapporto confidenziale con il pontefice. Il libro di cucina ha però permesso a Geisser un contatto anche più personale. «Amava i dolci, soprattutto il dulce de leche, una ricetta tipica argentina, ma anche la pizza».
Quando l'Argentina eliminò la Svizzera - Il momento più intimo che la guardia svizzera porta nel cuore si è verificato durante il turno di notte. Nel 2014, durante i campionati mondiali di calcio, Geisser lavorava dopo l’eliminazione della nazionale svizzera per mano dell’Argentina. «Quando Francesco si è alzato alle quattro e mezza del mattino, mi ha chiesto se ero triste per il risultato. Ho risposto onestamente, ma che non rimproveravo al suo paese la vittoria», ricorda. Il Papa è poi tornato con un regalo: «Mi ha dato dei dolci argentini come consolazione perché sapeva che mi piacevano».
I funerali - Geisser non sa ancora se riuscirà a recarsi a Roma per i funerali. «La sua morte mi ha reso molto triste. Ma durante le ultime settimane ha sofferto molto, spero che ora abbia trovato la pace».